Presentazione

Il Progetto "Catasto dei Graffiti della Grande Guerra" si configura come un'attività rilevante per la cultura e la ricerca storica inerente al Primo Conflitto Mondiale.

Appare evidente come il nocciolo del progetto stia nell'opera di "salvataggio" del contenuto testuale, storico e geografico dei graffiti della Grande Guerra. Informazioni che il Catasto archivia mediante criteri scientificamente riconosciuti e moderne tecniche di geo-referenziazione GPS, per renderle facilmente consultabili grazie ad un software user friendly . Del resto, è importante che almeno il contenuto dei graffiti, vera fonte di Storia oltre che patrimonio memorialistico ed umano, sia registrato prima che il tempo, l'uomo, gli agenti atmosferici abbiano a comprometterlo completamente.

Ma le motivazioni per cui la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha sostenuto il "Catasto dei Graffiti della Grande Guerra" sono anche altre. La capacità di questo progetto di coinvolgere territori e realtà molteplici, con lo scopo di promuovere valori storici che possono diventare anche fonte di turismo tematico e tema di collaborazioni transfrontaliere, non è secondaria. Le implicazioni transnazionali ed europeistiche, nevralgiche nel nostro tempo, si dimostrano chiare in un progetto come il presente, se non altro perché i graffiti furono incisi da soldati di tutti gli eserciti e le nazionalità in campo. Ed il Catasto li censisce, li analizza, li valorizza, in una parola li salva tutti, senza alcun tipo di discriminazione nazionale o linguistica.

Il Catasto del Graffiti della Grande Guerra emerge quale utile strumento di ricerca sia per gli addetti ai lavori, sia per ogni cittadino appassionato o semplicemente incuriosito riguardo alla Grande Guerra.

Infine, questo progetto non può che risultare significativo anche in vista del prossimo Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914-1918 | 2014 - 2018. Si tratta di un anniversario che susciterà diffusi momenti di riflessione su quella che fu una delle pagine più tragiche della storia del Vecchio Continente. Quella guerra inaudita che allora ha lacerato l'Europa, oggi può, attraverso la sua oggettiva rilettura storica e il rispetto delle varie memorie nazionali, costituire un forte fondamento per la fratellanza e la pace tra i popoli europei.

Roberto Novelli
(Consigliere Regionale F.V.G.)

Anno 2012


Prefazione

Tra le varie iniziative che stanno prendendo corpo per le celebrazioni del centenario dello scoppio della Grande Guerra, questa del Museo di Ragogna è sicuramente una tra le più importanti e significative.

L’idea di provvedere al censimento e alla catalogazione delle iscrizioni lasciate dai soldati e dai reparti sui campi di battaglia e nella zona delle retrovie del Primo Conflitto Mondiale è senza dubbio meritoria e fa onore al suo promotore. Si tratta di un modo non solo di valorizzare preziose testimonianze del passato e ricordare il sacrificio di uomini che trascorsero tra pericoli e sofferenze di ogni sorta in condizioni climatiche spesso proibitive lunghi periodi in luoghi inospitali, ma anche di preservare e favorire la conservazione di queste vestigia.

Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra potrebbe, inoltre, costituire la premessa di ulteriori interventi volti al restauro dei graffiti stessi ed alla messa in sicurezza dei siti che li ospitano, costituiti al solito da trincee, camminamenti, ricoveri, gallerie e caverne. Col recupero e la salvaguardia delle iscrizioni che abbelliscono e rendono vitali zone remote, spesso dimenticate dagli uomini e di difficile accesso, si contribuisce in modo concreto e visibile al ripristino della memoria della Grande Guerra e dei suoi combattenti di entrambi gli schieramenti forse più che con l’organizzazione di stereotipate mostre di cimeli o  noiosi convegni di studio.

Plaudo, pertanto, e con me sicuramente tutti gli appassionati e studiosi di storia militare, il dinamico e volitivo Museo di Ragogna, che ormai da anni si segnala come uno dei centri culturali più attivi e capaci nel campo della promozione e della ricerca storica relativa alla Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano.

Ten. Colonnello Filippo Cappellano
(Direttore Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito)

Anno 2012


Introduzione

In qualità di fondatore della ricerca dei Graffiti della Grande Guerra, "missione" che trova le sue prime radici ancora negli anni '60, in momenti  in cui l'esplorazione del fronte dell'Isonzo si ravvisava assai difficoltosa a causa della situazione politica  esistente nel Secondo Dopoguerra tra Italia e Jugoslavia, plaudo all'attuale iniziativa del caro amico Marco Pascoli e del Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna, che hanno imbastito questo progetto di  moderno "Catasto dei Graffiti": sicuramente un salto di qualità, un passaggio da un catalogo formato su base volontaristica alla creazione di un Catasto Ufficiale dei Graffiti della Grande Guerra secondo canoni di catalogazione ben precisi e con il "placet" e supporto finanziario della Regione Friuli Venezia Giulia.

In questa mia introduzione non posso non ricordare come ho conosciuto il giovane ragazzo Marco Pascoli (all'epoca aveva 13 anni) e la sua famiglia. Era il lontano 1998 e, per caso fortuito, ci trovammo dinnanzi ad un suggestivo graffito della Grande Guerra: l'altare del 48° Reggimento Artiglieria da Campagna dell'aprile 1916, a Debenije, sul Massiccio del Monte Korada, in Slovenia.

Da quel momento nacque una grande amicizia che ci coinvolse in ulteriori ricerche ed iniziative sui "graffiti", nell'ambito del mio Gruppo di Ricerche prma formato principalmente da triestini e da cari amici monfalconesi, ma anche di Pontebba, Dogna e della lontana Legnago: persone eccezionali per la costanza delle ricerche sul campo di battaglia, ma anche per la sensibilità dimostrata in vari frangenti.

In tanti anni, assieme a mio figlio Furio, abbiamo scritto diverse pubblicazioni attinenti alle iscrizioni della Grande Guerra, tra cui il grande volume fotografico edito nel 2007 dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, "Graffiti della Grande Guerra - dal Carso alle Alpi Giulie-Carniche", una tappa importante per dare dignità storiografica alle incisioni belliche. Dagli anni novanta, abbiamo incominciato a creare un catasto delle iscrizioni con pochi mezzi e tanta passione...

Un augurio dunque a Marco Pascoli e al Museo di Ragogna, che idealmente proseguono lungo la nostra traccia, che possano sviluppare nel migliore dei modi l'impegno assunto affinché il patrimonio storico dei graffiti, di rilevante importanza, non vada disperso e non resti racchiuso nella sfera della passione personale di pochi appassionati.

In ogni graffito, anche coperto dal muschio, c'è una scintilla d'eternità. 

Gr. Uff. della Repubblica Antonio Scrimali
(Storico ed iniziatore della ricerca dei Graffiti della Grande Guerra)

Anno 2012


Saluto del Sindaco di Ragogna

“...Rendendo visibili tracce di pietra altrimenti mute per sempre”.

Con queste semplici ma significative parole si concludeva il Dvd realizzato dal Comune di Ragogna nell'ambito del Progetto Interreg "I luoghi della Grande Guerra nel Friuli Collinare".

Il senso di queste parole ha guidato sin dall'inizio, dalla prima idea progettuale, tutte le azioni di questa fortunata iniziativa che, partita nel 2006, sta arrivando all'appuntamento del centenario della Prima Guerra Mondiale con le carte in regola per essere uno dei principali protagonisti  nella nostra Regione.

Elemento fondamentale dell'iniziativa fu quel ragazzo, di cui allora apprezzai la passione, la cultura e la competenza insolite in ragazzi della stessa età. Quel ragazzo d'allora, è lo stesso giovane che oggi, attraverso il Gruppo Storico Friuli Collinare che lui stesso ha contribuito a formare, sta dando corpo ad un altro progetto teso a dare voce a quelle “tracce di pietra altrimenti mute per sempre”. Credo sia proprio questo in reale senso del Progetto Catasto dei Graffiti della Grande Guerra, ideato ed fase di realizzazione dal Gruppo Storico Friuli Collinare: bene ha fatto la nostra Regione a sostenerlo finanziariamente. A conclusione dei lavori, in concomitanza del Centenario, si avrà contribuito a portare alla luce un pezzo importante della nostra storia, a dare voce ai nostri combattenti, a chi per il nostro futuro ha dato gli anni migliori della propria vita e spesso la vita stessa. Alla nostra e alle future generazioni potrà essere lasciata una testimonianza di quello che fu il mondo ai tempi della guerra, a testimonianza delle paure, dei sentimenti, della nostalgia, della speranza, della voglia di rivedere i propri cari, che ha animato i nostri eroici soldati d'allora.

Un grazie quindi ai promotori, ai finanziatori, agli attuatori e ai collaboratori  di questa lodevole iniziativa nella certezza che contribuirà ad accrescere il patrimonio di ricordi che noi tutti abbiamo il dovere di alimentare e di tramandare alle future generazioni con un chiaro messaggio:  onore e ricordo a chi ha combattuto e sofferto e mai più guerre in futuro. 

Mirco Daffarra
(Sindaco di Ragogna)

Anno 2012

I Graffiti della Grande Guerra

 

I "Graffiti della Grande Guerra" costituiscono una categoria peculiare di bene storico-culturale. Si tratta di iscrizioni, targhe, epigrafi, sculture, fregi, lapidi, disegni, decorazioni, monumenti, cippi, scritte e segni di molteplice natura aventi un compiuto e comprensibile significato, effettuati durante il Primo Conflitto Mondiale dai soldati e dagli ufficiali degli eserciti europei impegnati in guerra. Si intendono "Graffiti della Grande Guerra" anche le incisioni prodotte dai civili nel periodo 1914 - 1918, a condizione che abbiano diretta attinenza con i fatti bellici.
Non si considerano "Graffiti della Grande Guerra" i monumenti, i cimiteri, gli ossari, le lapidi, le targhe commemorative costruite in precedenza all'inizio o in seguito al termine delle ostilità, pur a ricordo di persone o connesse con strutture, vicende, memorie inerenti al conflitto (le epigrafi di questa tipologia, quando hanno diretta attinenza con la Grande Guerra, sono catalogate segnalando l'origine prebellica o postbellica).  
Il contenuto dei graffiti si rivela assai variegato: nominativi di militari, indicazioni di reparti, motti, auspici, date, epitaffi, epigrafi commemorative, elementi decorativi, denominazioni. Altrettanto articolate si distinguono le loro finalità, che possono essere ufficiali (per esempio: la localizzazione di un comando), celebrative (per esempio: le lapidi ai caduti dei cimiteri di guerra), personali (per esempio: una firma contenente nominativo, provenienza e classe di leva dell'autore, oppure un'esternazione patriottica o pacifista).
I graffiti sono espressi nelle diverse lingue utilizzate dagli eserciti in campo. Nel caso del fronte italo-austroungarico, rammentiamo che oltre ad iscrizioni in lingua italiana e tedesco-austriaca (con eventuali inflessioni dialettali), ci si può imbattere in scritte prodotte nei variegati idiomi delle etnie che formavano l'Impero Austro-Ungarico: non solo il tedesco-austriaco, ma anche l'ungherese, il croato, il rumeno, lo sloveno, il polacco, il ceco, lo slovacco... e il medesimo italiano. Data la pur minoritaria presenza di truppe francesi, inglesi, americane e legionarie (cecoslovacche e rumene) al fianco del Regio Esercito, anche sul fronte italiano si annoverano ritrovamenti di graffiti effettuati dai militari di quegli eserciti, evidentemente resi con le rispettive lingue. Ancora, in virtù dell'intervento delle forze germaniche al fianco delle forze austro-ungariche, sono emerse incisioni e lapidi espresse in tedesco-germanico. Infine esistono iscrizioni e monumenti lasciati dai prigionieri dei vari eserciti, fatto che per esempio spiega l'esistenza dei patrimoni epigrafici in lingua russa (militari zaristi prigionieri degli austro-ungarici ed impiegati come forza lavoro). 
I supporti su cui i graffiti sono tracciati sono plurimi: la roccia naturale, le pietre ed il cemento che compongono le murature di fortificazioni, strade, mulattiere, caserme, l'interno delle caverne naturali ed artificiali utilizzate dagli eserciti, le abitazioni civili adibite ad acquartieramento, più raramente assi di legno o strutture analoghe.
Evidente emerge la deperibilità dei supporti materiali che ospitano i graffiti: in tal senso, essi sono beni culturali deperibili. Dal carattere deteriorabile e dalla concreta impraticabilità di una campagna generalizzata di tutela "sul campo" di tutti i graffiti, discende l'esigenza che fonda il presente progetto: salvarne almeno il contenuto letterale, storico e territoriale mediante un'opera di censimento.
Sebbene il Catasto verta sui luoghi interessati dal fronte italo-austroungarico (a partire dal Friuli Venezia Giulia), i Graffiti della Grande Guerra esistono su ogni territorio europeo toccato dalla Prima Guerra Mondiale. Ciò detto, le particolarità morfologiche del fronte italo-austroungarico, il quale si snodava prevalentemente su terreno alpino o collinare non intensamente abitato, permettono di ritenere che esso rappresenti uno dei principali scrigni europei di graffiti bellici conservatisi sino ai giorni nostri.
I Graffiti della Grande Guerra sono una fonte storiografica importante per la ricostruzione dei campi di battaglia e dei fatti d'arme, complementare rispetto alla tradizionale documentazione di archivio. Non si ritiene azzardato definire l'insieme dei graffiti quale vero e proprio archivio storico-territoriale a cielo aperto. Un graffito è situato in un punto ben circoscritto: ha pertanto la capacità intrinseca di collocare reparti e persone presso quel definito luogo, spesso proponendo la datazione puntuale di quando è stato costruito. In tal modo, i graffiti hanno spesso consentito non solo di risalire agli autori d'importanti manufatti bellici, ma anche di ricostruire gli opposti schieramenti nel contesto di specifici fatti d'arme, confermando, smentendo o integrando quanto scritto dalla storiografia basata sulle fonti "cartacee".
Oltre al poc'anzi citato valore storiografico, i graffiti possono assumere un rilevante pregio artistico e custodiscono un'eccezionale carica emotiva, memorialistica ed umana.
Voglia di esserci, auspicio di pace, fierezza patriottica, ricordo di un caduto dimenticato, orgogliosa testimonianza della propria partecipazione a quel tragico e straordinario evento bellico: le iscrizioni, spesso del tutto sconosciute e rimaste celate per decenni, tramandano in modo autentico lo stato d'animo dei soldati che le hanno scolpite. Soldati di ogni esercito e nazionalità che, mentre incidevano la roccia, erano consapevoli che quei graffiti sarebbero potuti essere l'ultima, imperitura, testimonianza della propria vita.


 

La ricerca

 

La ricerca dei Graffiti della Grande Guerra non è cosa facile. Essa consta in una attività di esplorazione degli ex teatri di battaglia e dei territori significativi in ordine alle vicende del Primo Conflitto Mondiale, in ogni ambiente: d'alta montagna, prealpino, collinare, carsico, pianeggiante.

L'attività si svolge per lo più fuori dai sentieri segnalati, seguendo ciò che resta delle mulattiere, delle trincee, dei camminamenti, dei sentieri, delle vie alpinistiche, perlustrando caverne e forti, aggirandosi tra le vestigia dei manufatti e delle tracce risalenti agli anni 1915 - 1918. In grandissima parte, tali strutture non hanno goduto di manutenzione per circa un secolo e, spesso, si trovano in ambiente impervio. Per questa ragione, la ricerca dei graffiti è un'attività caratterizzata da un certo livello di rischio per l'incolumità personale: richiede quindi attenzione e prudenza. 
Ogni perlustrazione di ricerca si fa dopo un'accurata preparazione storica, basata sulla previa consultazione della documentazione d'archivio, della bibliografia, delle testimonianze, di quanto visto in precedenza. Ritrovare un graffito "inedito", quindi non prima conosciuto, può essere il risultato di giornate intere votate all'esplorazione, seguendo mappe ed immagini di un secolo fa, nonché affidandosi alla propria lettura del territorio: una capacità, quest'ultima, indispensabile per muoversi tra i canaloni, i dirupi, i roveti e tutto quanto caratterizza il territorio compreso fra Italia, Austria e Slovenia. Altre volte, meno frequenti, soccorre la fortuna e una pregevole epigrafe emerge laddove meno l'aspettiamo, come sulla casa di un paese della pianura o sul colle dove si è soliti trascorrere un momento di relax pomeridiano.
Una volta reperito un graffito, per poterlo censire occorre procedere ad una serie di azioni che richiedono cura, tempo e disponibilità:
- fotografia del graffito così come ritrovato
- pulizia del graffito da muschio, licheni, pietre, terra, ecc.
- evidenziazione del graffito con matite e/o pennarelli solubili all'acqua (in modo da non alterare in modo permanente l'incisione)
- fotografia del graffito evidenziato
- registrazione delle coordinate GPS per la georeferenziazione del graffito
- redazione della scheda di censimento secondo i criteri validi per il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra.
La ricerca naturalmente non tende al distacco delle testimonianze. Si ricorda peraltro che asportare, danneggiare o commercializzare un graffito configura un reato punibile dalla legge italiana, oltre che un illecito perseguito anche dalle leggi slovene ed austriache. 
Migliaia sono i graffiti conosciuti grazie alla ricerca volontaria condotta da sodalizi o da singoli appassionati negli ultimi trent'anni. Ancora oggi, costantemente, emergono graffiti prima sconosciuti, anche di elevato interesse storico: la ricerca, lungi dall'essere esaurita, continua.


 

Il progetto "Catasto dei Graffiti della Grande Guerra"

 

Il progetto "Catasto dei Graffiti della Grande Guerra", sviluppato dal Gruppo Storico Friuli Collinare | Museo della Grande Guerra di Ragogna col sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e colla collaborazione di alcune persone appassionate, raccoglie l'eredità di decenni di ricerche e "ufficialmente" nasce nel 2012 con le seguenti finalità:

- salvare e censire il contenuto storico-territoriale dei Graffiti della Grande Guerra prima che le intemperie, l'azione dell'uomo, lo scorrere del tempo li distruggano definitivamente;
- rendere pubblico il patrimonio storico culturale dei graffiti in una banca dati  riconosciuta, organica, organizzata secondo criteri scientificamente validi: creare, pertanto, un vero "catasto on line", potenzialmente unitario ed esteso a livello europeo;
- offrire ai ricercatori che si occupano di "Graffiti della Grande Guerra" una piattaforma aperta su cui registrare, promuovere e pubblicare i risultati delle proprie ricerche;
- valorizzare la tutela, lo studio, la divulgazione dei Graffiti della Grande Guerra;
- promuovere azioni di turismo culturale incentrati sulla riscoperta dei Graffiti della Grande Guerra, in un quadro di rispetto delle vestigia storiche.
Il progetto "Catasto dei Graffiti della Grande Guerra" nasce in Friuli Venezia Giulia. Pertanto il suo sviluppo, necessariamente lungo e graduale, prende le mosse da quel territorio. Tuttavia, l'auspicio (utopico, ma sentito!) è quello di estendersi all'intero teatro bellico italo-austroungarico e, in potenza, al resto d'Europa. Perciò, il progetto è aperto alla collaborazione con chi si occupa di censimento e studio delle incisioni di guerra. 
Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra è uno strumento di ricerca e di catalogazione dei graffiti, pertanto la sua attività è progressiva e non ha un termine definito: continua nel tempo, a prescindere dalle "formali" fasi del progetto.


 

Caratteristiche tecniche del Catasto on line

 

Il cuore del Progetto "Catasto dei Graffiti della Grande Guerra" è il Catasto on line, fruibile su questo sito web alla sezione "Catasto".
Esso è costituito dalla banca dati che raccoglie le schede di censimento dei graffiti, collegata a una mappa interattiva generale. La mappa permette di selezionare i singoli graffiti in relazione a molteplici criteri, individuandone allo stesso tempo la collocazione geografica.
Per ragioni di tutela dei graffiti, abbiamo evitato di rendere pubblica la localizzazione dettagliata delle testimonianze, per quanto concerne sia il posizionamento sulle mappe, sia la georeferenziazione riportata in ogni scheda di censimento.
Per comprovati fini di ricerca e/o istituzionali, i dati in oggetto sono consultabili presso il Museo della Grande Guerra di Ragogna o richiedendo le credenziali d'accesso all'area riservata. I recapiti sono indicati nella sezione Contatti.
Ogni scheda di censimento si riferisce ad un rispettivo graffito. Le schede sono prodotte tenendo conto degli standard di catalogazione utilizzati dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali italiano, così da configurarsi compatibili con i circuiti scientifici vigenti.

In sintesi, la scheda di censimento del Catasto presenta le seguenti voci essenziali:
1) codice e titolo
2) contenuto dell'iscrizione
3) individuazione del reparto autore e della data di esecuzione
4) commento e indicazioni storico-tecniche
5) georeferenziazione basata sul riferimento delle Coordinate Global Position Sistem, datum WGS 84, correlate a mappa interattiva
6) contestualizzazione geografica tradizionale
7) stato di conservazione
8) data e autori di rilevazione/inserimento/fotografia/ritrovamento
9) immagini del graffito.

Il Catasto ha una capacità pressoché illimitata circa la quantità di dati inseribili.


 

Bibliografia e Sitografia

 

Di seguito si propone una bibliografia ed una sitologia sintetica relativa ad iniziative editoriali e/o web dedicate, in modo esclusivo o in parte significativa, alla tematica dell'epigrafia bellica:

         Bibliografia

AA. VV., Archeologia della Grande Guerra - Atti del Convegno Internazionale 23/24.06.2006 Luserna, Trento, a cura di Gianni Ciurletti, Armando De Guio, Franco Nicolis, Provincia Autonoma di Trento, Centro Documentazione Luserna, Trento 2011.

AA. VV., Aquile in guerra - Rassegna di studi della Società Storica per la Guerra Bianca, n. 24 - 2016, Società Storica per la Guerra Bianca - Gaspari Editore, Fizzonasco di Pieve Emanuele 2016.

AA. VV., Aquile in guerra - Rassegna di studi della Società Storica per la Guerra Bianca, n. 25 - 2017, Società Storica per la Guerra Bianca - Gaspari Editore, Fizzonasco di Pieve Emanuele 2017.

AA. VV., Le Graffiti des tranchées - Graffitis, Sculptures et autres traces de la Grande Guerre, coordinato da Hervé Vatel e Michel Boittiaux, Association Soissonnais 14-18, Maubeuge 2008.

Alliney Guido, Sette traversate nel Lagorai Orientale, Gaspari Editore, Udine 2011.

Aluisini Stefano, Busana Mario, Dal Molin Ruggero, Guida ai campi di battaglia dell'Altopiano dei Sette Comuni, Itinerari della Grande Guerra, Monte Chiesa e Monte Forno, Volume III, Gaspari Editore, Udine 2017.

Balbi Marco, De Dorigo Santo, Il fronte scritto - Per un'epigrafia della Grande Guerra, SAP Società Archeologica s.r.l., Quingentole 2020.

Baù Guido, Borgo Luca, Borgo Valter, Rigoni Sergio, Le scritte della Grande Guerra dal Torrente Astico al Torrente Agno e non solo, Fara Vicentino 2022.

Bellotti Walter, Dallo Stelvio al Garda, alla scoperta dei manufatti della Prima Guerra Mondiale, Volume I, Museo della   Guerra Bianca in Adamello, Breno 2004.

Bellotti Walter, Dallo Stelvio al Garda, alla scoperta dei manufatti della Prima Guerra Mondiale, Volume II, Museo della Guerra Bianca in Adamello, Breno 2007.

Bellotti Walter, Cavalieri Mauro Ezio, Pedrotti Amerigo, Peloia Massimo, I cimiteri militari della Guerra Bianca sul fronte dell'Adamello, Volume I, Museo della Guerra Bianca in Adamello, Gianico 2020.

Bellotti Walter, Cavalieri Mauro Ezio, Pedrotti Amerigo, Peloia Massimo, I cimiteri militari della Guerra Bianca sul fronte dell'Adamello, Volume II, Museo della Guerra Bianca in Adamello, Gianico 2020.

Bertè Tiziano, Premessa su cosa c'è da salvare - Scritte - Incisioni - Lapidi della I Guerra Mondiale e articoli successivi su I Quattro Vicariati, e le zone limitrofe, N. 68, N. 69 e N. 70, rivista pubblicata dalla Biblioteca Civica di Ala, 1990.

Bologna Enzo, Pederzolli Elvio, Guida ai Sacrari della Grande Guerra da Redipuglia a Bligny, Gaspari Editore, Udine 2010.

Borgo Luca, Borgo Valter, Rigoni Sergio, Le scritte della Grande Guerra - Dall'Astico al Brenta - Asiago, Folgaria, Lavarone, Luserna, Vezzena, Fara Vicentino 2018.

Burbello Alberto, Parole dal Grappa, Epigrafia Militare dal Brenta al Piave 1915 - 1919, edito dall'autore col sostegno del Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia nel Parlamento Europeo, Sacile 2010.

Burbello Alberto, Dellagiacoma Lucia, Nel cemento e nella pietra. Epigrafia di guerra in Valsugana orientale e Cima d'Asta, Associazione Storico Culturale Valsugana Orientale e Tesino, Scurelle 2021.

Busana Mario, Pozzato Paolo, Dal Molin Ruggero, Guida ai campi di battaglia dell'Altopiano dei Sette Comuni, Itinerari della Grande Guerra, Monte Ortigara, Volume I, Gaspari Editore, Udine 2010.

Cescutti Giuliano, Travesio nella Grande Guerra, Gaspari Editore, Udine 2016.

Chiesa Antonio, Rigoni Stern Mario, Paole sulle pietre, La Grande Guerra sull'Altopiano di Asiago, Accademia Olimpica, Vicenza 2005.

Colli Dino, Gaspari Paolo, Giacomel Paolo, Vecellio Roberto, Itinerari Segreti della Grande Guerra nelle Dolomiti, Volume III, Ferrate: Ivano Dibona, Renè De Pol, Marino Bianchi e i gruppi del Pomagnon e Cristallo: i luoghi "nascosti" tra boschi e crode, Gaspari Editore, Udine 2006 / 2009.

Colli Dino, Gaspari Paolo, Tosato Giorgio, Vecellio Roberto, Itinerari Segreti della Grande Guerra nelle Dolomiti, Volume II, Dal Lagazuoi, Fanis, Col Rosà, Son Pòuses alla Croda de r'Ancona: i luoghi "nascosti" e difficili da scoprire, lungo i boschi e le crode, Gaspari Editore, Udine 2006 / 2009.

Colli Dino, Gaspari Paolo, Vecellio Roberto, Itinerari Segreti della Grande Guerra nelle Dolomiti, Volume I, Dal Sass de Stria alle Tofane: i luoghi "nascosti" e difficili da scoprire, lungo i boschi e le crode, Gaspari Editore, Udine 2005 / 2006 / 2009.

Comune di Resia, I luoghi della Grande Guerra in Val Resia - Mappa degli itinerari, Carta storica della battaglia, Guida informativa, redazione a cura di Marco Pascoli, Resia 2015.

Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, La Grande Guerra sulle Alpi Giulie - Atti del convegno internazionale del 15 ottobre 2005, Edizioni Saisera, Udine 2007.

Di Brazzano Orio, Caporetto, una rilettura sui luoghi della battaglia che sorprese vinti e vincitori, Edizioni Lint, Trieste 1996.

Di Brazzano Orio, La Grande Guerra sulla Fronte Giulia (1915 - 17), dalla conquista del Monte Nero a Caporetto, Edizioni Panorama, Trento 2002.

Donadel Alberto, Archeologia della Grande Guerra, a cura di Nicola Cappellozza, Ravizza Editore, 2023.

Fabi Lucio, Todero Roberto, Andar per trincee sul carso triestino, goriziano e sloveno, Transalpina Editrice, Trieste 2004.

Foramitti Paolo, Tonazzi Davide, Ricordi del Confine di Frontiera in Malborghetto - Valbruna Comune in Valcanale, Edizioni del Confine, Udine 2003.

Giampaoli Pierluigi, La Grande Guerra in Alta Val Degano, Aviani&Aviani Editore, Udine 2012.

Gropuzzo Paolo, Centoquarantaquattro e dintorni, Aviani&Aviani Editore, Udine 2015.

Juren Mitja, Guida al Percorso Storico del Brestovec, Edizioni Juliaest - Comune di Savogna d'Isonzo, Gorizia 2011.

Juren Mitja, Nad Logem, la collina tra due mondi, Gaspari Editore, Udine 2007.

Juren Mitja, Persegati Nicola, Pizzamus Paolo, Il Carso dimenticato - Guida agli itinerari, Gaspari Editore, Udine 2009.

Juren Mitja, Persegati Nicola, Pizzamus Paolo, Flondar - Il presagio di Caporetto, Gaspari Editore, Udine 2017.

Gattera Claudio, Greslin Roberto, Pasubio 1915 - 1918, Salvare la Memoria, Graffiti della Grande Guerra nei campi di battaglia del Pasubio - Carega - Zugna - Vallarsa - Val Terragnolo - Val Posina - Monte Maio, Gino Rossato Editore, Valdagno 2008.

Mantini Marco, Andar per trincee da Tolmino a Caporetto lungo i percorsi della Grande Guerra tra Italia e Slovenia, Gaspari Editore, Udine 2020.

Mantini Marco, Da Tolmino a Caporetto lungo i percorsi della Grande Guerra tra Italia e Slovenia, Gaspari Editore, Udine 2006.

Mantini Marco, Il racconto dei segni della Grande Guerra, alla scoperta del patrimonio nascosto lungo l'Isonzo, da Monfalcone a Plezzo, Gaspari Editore, Udine 2007.

Mantini Marco, La zona monumentale del Monte San Michele, Gaspari Editore, Udine 2016.

Pallasmann Karl, Tonazzi Davide, Kriegswege - Sentieri di guerra, Edizioni Saisera, Udine 2016.

Pascoli Marco, Dietro la linea del fronte, Gaspari Editore - Comune di Resia, Udine 2016.

Pascoli Marco, Graffiti di guerra, un patrimonio storico "nascosto" tra le trincee del Primo conflitto mondiale, Aviani&Aviani Editore, Udine 2014 / 2016 / 2020.

Pascoli Marco, La battaglia del Gemonese, Gaspari Editore - UTI Gemonese, Udine 2019.

Pascoli Marco, La battaglia dimenticata della Val Resia, Gaspari Editore - Comune di Resia, Udine 2014.

Pascoli Marco, La battaglia fra Madrisio e San Paolo al Tagliamento, Gaspari Editore, Udine 2018.

Pascoli Marco, I luoghi della Grande Guerra nel Friuli Collinare - Fotoalbum, Comune di Ragogna, Ragogna 2008.

Pascoli Marco, Opere militari della Grande Guerra - Itinerari del Gemonese, UTI del Gemonese, Gemona del Friuli 2017.

Pascoli Marco, Sui luoghi della Grande Guerra nel Friuli Collinare - Guida informativa, Comune di Ragogna, Ragogna 2006.

Pascoli Marco, Vazzaz Andrea, I forti e il sistema difensivo del Friuli, Gaspari Editore, Udine 2005 / 2008 / 2012.

Pascoli Marco, Vazzaz Andrea, I forti e la difesa permanente del Friuli, Gaspari Editore, Udine 2016.

Pascoli Marco, Teot Luigi, Vazzaz Andrea, O la'... O rompi, Storia dell'8° Reggimento Alpini, Aviani&Aviani Editore, Udine 2020.

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Pecile Ivo, Tubaro Sandra, Le guide di Sentieri Natura, Volume IV, I sentieri della memoria, schede storiche di Marco Pascoli, Editrice CO. EL., Udine 2008.

Persegati Nicola, Scrimali Antonio, Il Carso dimenticato 1916 - 1917, F&G Prontostampa, Trieste 2003.

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Polli Gea, Cortese Nino, I graffiti della Grande Guerra sulle Alture di Monfalcone, Gaspari Editore, Udine 2007.

Rigon Claudio, Passato presente - Sulle orme di C.D. Bonomo, fotografo: i cimiteri di guerra dell'Altopiano, Galla 1880 Libreria Editrice, Vicenza 2006.

Schmid Abramo, Il Vallone del Carso (notizie, documenti, memorie), Società Alpina delle Giulie, Sezione di Trieste del C.A.I., Trieste 1985.

Scrimali Antonio, Scrimali Furio, Graffiti e iscrizioni della Grande Guerra, dal Carso alle Alpi Giulie - Carniche, "le pietre parlano",  Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico, Roma 2007.

Scrimali Antonio, Scrimali Furio, Il Carso della Grande Guerra, le trincee raccontano - Vol. I Redipuglia, Monte San Michele, Monte Sei Busi, Edizioni Lint, Trieste 1995.

Scrimali Antonio, Scrimali Furio, Il Carso della Grande Guerra, le trincee raccontano - Vol. II Da Monfalcone al Vallone di Gorizia, Edizioni Lint, Trieste 1996.

Scrimali Antonio, Scrimali Furio, Escursioni e testimonianze sui monti della Grande Guerra - Alpi Giulie,  Edizioni Panorama, Trento 1995 / 2000.

Scrimali Antonio, Scrimali Furio, Escursioni e testimonianze sui monti della Grande Guerra - Alpi Carniche, Edizioni Panorama, Trento 1996 / 2001.

Scrimali Antonio, Scrimali Furio, Escursioni e testimonianze sui monti della Grande Guerra - Prealpi Giulie, Edizioni Panorama, Trento 1997.

Scrimali Antonio e Furio, 1915 - 1917, La Grande Guerra in Val Dogna e il Battaglione Alpini Gemona, F&G Prontostampa, Trieste 2004. 

Società Storica della Guerra Bianca, Archeologia della Grande Guerra, Cultura materiale, epigrafia, restauro, Vol. 1/2008, coordinamento editoriale Marco Balbi, Fizzonasco di Pieve Emanuele (MI) 2008.

Stok Silvo, Persegati Nicola, La Trincea delle Frasche, Gaspari Editore, Udine 2003.

Striffler Robert, Guerra di mine nelle Dolomiti - Col di Lana, Edizioni Panorama, Trento 1997.

Todero Roberto, Fortezza Hermada 1915 - 1917, Gaspari Editore, Udine 2000.

Todero Roberto, Itinerari Segreti della Grande Guerra tra Italia e Slovenia, Fortezza Hermada, Gaspari Editore, Udine 2017.

Tonazzi Davide, La Prima Guerra Mondiale sul Fronte Carinziano/Der Erste Weltkrieg on Kärntens Front, Vol. I, Edizioni Saisera, Udine 2001.

Tonazzi Davide, La Prima Guerra Mondiale sul Fronte Carinziano/Der Erste Weltkrieg on Kärntens Front, Vol. II, Edizioni Saisera, Udine 2003.

Unfer Lindo, Testimonianze della Grande Guerra sui Monti di Timau e dintorni, Associazione Amici delle Alpi Carniche, Timau 1998 / 2004.

         

          Sitografia

www.graffitidiguerra.it

www.grandeguerra-ragogna.it 

www.zenobionline.com

www.sentierinatura.it

www.museomonfalcone.it

www.prohereditate.com

www.amicidicastelnuovo.it

www.cimeetrincee.it 

https://caisag.ts.it/catasto-epigrafia-grande-guerra/

http://treelifestudio.com/wp-content/uploads/2016/09/parole-dal-grappa_alberto-burbello_ITA.pdf

www.archeologiagrandeguerra.it


 

Crediti


Il Progetto "Catasto dei Graffiti della Grande Guerra" è ideato, sviluppato e promosso da:

logo 1915-1918

Associazione culturale "Gruppo Storico Friuli Collinare | Museo della Grande Guerra di Ragogna"
sede legale: Via I. Nievo 10, Ragogna | c.f. 94106910303 
www.grandeguerra-ragogna.it - www.graffitidiguerra.it  
info@grandeguerra-ragogna.it
tel: (0039) 0432 954078  cel: (0039) 348 0134637

con il contributo e il patrocinio di:

logo 1915-1918

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
L.R. FVG n. 18/2011, articolo 11, comma 233.
www.regione.fvg.it  

Ideatore e coordinatore del progetto: Marco Pascoli. 

Gruppo di lavoro: Fabio Bassan, Luca Borgo, Valter Borgo, Sergio Cassia, Luca Comparin, Tiziana D'Orlando, Paolo Gropuzzo, Marco Mantini, Alisa Orlova, Karl Pallasmann, Aldo Pascoli, Marco Pascoli, Giorgio Pisaniello, Paolo Pozzato, René Querin, Marco Sandrin, Roberto Todero, Davide Tonazzi, Andrea Vazzaz, Matteo Volpe, Giovanni Zanettin.

Consulenti tecnico-informatici: Mauro Bettuzzi, Paolo Grimaz, Ivo Pecile.

Fornitore software e grafica: CG Soluzioni Informatiche S.r.l. - www.cgsi.it

Stampa pannelli tematici: Aviani&Aviani Editori - www.avianieditori.com

Si ringrazia per la collaborazione: Guido Alliney, Donato Andreutti, Marco Arpino, Giovanni Aviani Fulvio, Guido Aviani Fulvio, Vinko Avsenak, Andrea Baldissera, Fabio Bassan, Walter Belotti, Roberto Belvedere, Tiziano Bertè, Mauro Bettuzzi, Luca Borgo, Valter Borgo, Alberto Burato, Mauro Candido, Giorgio Caporal, Filippo Cappellano, Nicola Carbone, Diego Cassia, Sergio Cassia, Arturo Cella, Dino Ceschia, Giuliano Cescutti, Sergio Chinese, Giorgio Cian, Luca Comparin, Enrico Cornaro, Alma Concil, Fabio Cristante, Ivano Cuffolo, Tiziana D'Orlando, Mirco Daffarra, Aldo Daici, Katalin Daka, Federica Dal Forno, Giancarlo De Nobili, Antonio De Toni, Rino Della Bianca, Aldo Di Bernardo, Andrea Di Ronco, Sirio Dolcetti, Thomas Andreas Egger, Emanuele Fabris, Silvana Faion, Ilaria Fantoni, Diego Franchetti, Bruno Galliera, Paolo Gaspari, Alessandro Ghezzer, Ernesto Giacomini, Aldo Gottardi, Umberto Grandis, Paolo Gropuzzo, Manuel Grotto, Mitja Juren, Fulvio Lenarduzzi, Luca Leonarduzzi, Aleš Lipovec, Marco Mantini, Gabriele Marini, Flavio Menis, Andrea Moro, Francesca Musto, Roberto Novelli, Paolo Omari, Alisa Orlova, Karl Pallasmann, Sandra Panjtar, Aldo Pascoli, Claudia Pascoli, Marco Pascoli, Italo Paties Montagner, Ovidio Pellizzari, Nicola Persegati, Ivo Pecile, Claudio Pettarin, David Erik Pipan, Giorgio Pisaniello, Paolo Pizzamus, Franco Polo, Luca Postregna, Gianna Pravisani, Paolo Pozzato, Frank Quatrin, René Querin, Lino Ravani, Annalisa Raza, Marco Salvadori, Marco Sandrin, Claudio Sandruvi, Stefano Scarselletti, Antonio Scrimali, Furio Scrimali, Marco Siega, Luigi Stefanutti, Pieri Stefanutti, Boris Stocca, Maurice Tassan Toffola, Roberto Todero, Federico Tomè, Davide Tonazzi, Sandra Tubaro, Giacomo Urban, Andrea Vazzaz, Giovanni Vazzaz, Roberto Vecellio, Mario Verocai, Franco Visentin, Matteo Volpe, Marko Zavrtanik, Giovanni Zanettin.

Si rinvia alle schede del Catasto per l'indicazione puntuale delle persone che hanno fornito dati, immagini, esperienze circa i singoli graffiti.  


 

Patrocini / Partner

 

Provincia di Gorizia | Provincie di Gurize | Pokrajina Gorica 

Provincia di Udine | Provincie di Udin

Provincia di Pordenone | Provincie di Pordenon

Provincia di Trieste | Tržaška Pokrajina

Comune di Ragogna - www.comune.ragogna.ud.it

Comune di San Daniele nel Friuli - www.comune.sandanieledelfriuli.ud.it

Comune di Pinzano al Tagliamento - www.comune.pinzanoaltagliamento.pn.it

Comune di Forgaria nel Friuli - www.comune.forgarianelfriuli.ud.it

Comune di Rive d'Arcano - www.comune.rivedarcano.ud.it  

Comune di Vito d'Asio - www.comune.vitodasio.pn.it

Comune di Clauzetto - www.comune.clauzetto.pn.it 

Comune di Resiutta - www.comune.resiutta.ud.it 

Comune di Tramonti di Sopra - www.comune.tramonti-di-sopra.pn.it 

Comune di Casarsa della Delizia - www.comune.casarsadelladelizia.pn.it 

Comune di Resia - www.comune.resia.ud.it  

Progetto Sentieri Natura - www.sentierinatura.it 

Associazione Culturale F. Zenobi - www.zenobionline.com  

Associazione Culturale Amici di Valbruna - https/www.facebook.com/groups/valbruna

Gruppo Archeonaturalistico Reunia - www.reunia.com  

Pro Loco Ragogna - www.prolocoragogna.it  

Pro Loco Fogliano Redipuglia - www.prolocofoglianoredipuglia.it

Lega Nazionale - www.leganazionale.it  

Associazione Culturale Julia Augusta

Associazion dai Students Furlans

Associazione Mazziniana Italiana, Sezione Friulana "Luciano Bolis" - www.digilander.libero.it/AMIfriulana/  

Club UNESCO Udine - www.udineclubunesco.org

Associazione Amici di Castelnuovo - www.amicidicastelnuovo.it

Associazione Culturale Clio - www.rileggiamolagrandeguerra.org

Associazione Toscani in Friuli Venezia Giulia - www.toscani.fvg.it

Associazione Culturale "Storia&Territorio"

Progetto: Viaggio nel tempo e nella memoria della Grande Guerra - www.sandonadipiave.net/portale/grandeguerra/index.php

Tutto Storia - www.tuttostoria.net

Associazione Nazionale Amici della Scuola di Artiglieria - www.scuoladiartiglieria.it

Associazione Monte Fortin - www.montefortin.it

Grande Guerra FVG Sentieri di Pace - Società Cooperativa Consortile 

Edizoni Saisera - https/www.facebook.com/EdizioniSaisera/

Gaspari Editori - www.gasparieditore.it

Aviani&Aviani editori - www.avianieditori.com  

DOK Dall'Ava Prosciutterie - www.dokdallava.com  

Banca di Credito Cooperativo Friuli Centrale - www.bccfc.it  

Art & Grafica S.r.l. - www.arte-grafica.com  

Climaservice S.r.l. - www.climaserviceimpianti.info

Comet S.p.a & SimeVignuda s.p.a - www.simevignuda.it  

Idea45 Società Cooperativa Sociale

Studio Psicologa - Psicoterapeuta dott.ssa Tiziana D'Orlando - www.psicologiatolmezzo.it

La Grande Guerra in Lombardia - Museo della Guerra Bianca - www.museoguerrabianca.it