Dolina Zappatori o Dolina dei Cinquecento
Questa Dolina si trova tra la quota 89 di Redipuglia (estremità alta del Sacrario) e la quota 118 del Monte Sei Busi, nell’ambito del Museo all'aperto Comprensorio difensivo della Dolina del XV Bersaglieri (gestito e manutenuto a cura della Pro Loco di Fogliano-Redipuglia Sentieri di Pace).
Il toponimo Dolina del 15° Bersaglieri risulta sia stato attribuito al luogo dal pioniere della ricerca epigrafica della Grande Guerra, Antonio Scrimali, con riferimento alla targa ivi censita (eseguita dalla Compagnia Zappatori del 15° Reggimento Bersaglieri - cfr. Scrimali Antonio, Scrimali Furio, op. cit.).
Durante il conflitto, l’esercito italiano individuò la Dolina in oggetto col toponimo di Dolina Zappatori (resa anche come Dolina degli Zappatori o Dolina dei Zappatori); seguì quello di Dolina dei Cinquecento (resa anche come Dolina dei 500), ispirato dall’inumazione in fossa comune delle salme di 500 militari, poscia traslate al Sacrario di Redipuglia.
Si rivela diffusa anche la denominazione di Dolina della Morte, peraltro scritta con calligrafia autografa sul retro di una foto storica inequivocabilmente attribubile alla Dolina in parola (cfr. scheda Cod: 001128): tale denominazione, sebbene presente in un documento originale dell'epoca, apparirebbe equivoca in relazione alla prevalente cartografia militare italiana in uso nel 1916, ove la Dolina della Morte si trova 90 metri ad Est della Trincea Mazzoldi, pertanto circa 300 m ad Est della Dolina Zappatori in parola (cfr. rappresentazione Hillshade in allegato). Infine, presso taluna documentazione esistente negli archivi privati citati si rivela adottato anche il toponimo di Dolina Barone. A conforto di tale osservazione, va detto che nella cartografia dei reparti e delle grandi unità che si sono succedute nel tratto di linea in questione, sia nei primi mesi del 1916 che in quelli successivi (inclusi i documenti e le mappe relativi ai lavori in corso nei primi mesi del 1917 per rafforzare la Linea di San Martino), si menzionano almeno altre 2 doline denominate Della Morte oltre a quella sopracitata, entrambe site ben distanti dalla Dolina dei 500 o degli Zappatori in oggetto, a ovest e adiacenti alla Trincea Vaccheri.
La Dolina si trova lungo la Linea di San Martino, è leggermente ovale con una larghezza Est-Ovest di 45 m x 50 mt di lunghezza sul lato Nord-Sud, i fianchi degradano per una profondità di 12 m rispetto al piano percorso dai camminamenti di avvicinamento. Dopo la conquista italiana della dolina avvenuta nell'1915 (molto verosimilmente nelle giornate del 21-22 ottobre, durante la III Battaglia dell'Isonzo) e fino all’avanzata oltre il Vallone dell’agosto del 1916, venne utilizzata dal Regio Esercito come sede di posto di medicazione, situato a ridosso del fronte di combattimento e a poche centinaia di metri dalle trincee avanzate austro-ungariche.
Oltre al posto di medicazione e ad altre baracche, gli Zappatori del XV Bersaglieri scavarono (o quantomeno ampliarono) una caverna ad “U” affinché offrisse adeguata protezione dai cannoneggiamenti avversari. I lavori di scavo intercettarono una cavità naturale verticale. La caverna, censita al Catasto Speleologico Regionale FVG col numero 5824 CSR, è lunga 28 mt ed ha una profondità di 27,5 m. Si precisa che la parte artificiale della caverna ha un dislivello di 0,5 m, mentre il restante dislivello di 27 m riguarda la cavità naturale. Alcuni scalini in cemento, originali dell’epoca bellica, permettono di uscire dalla caverna.
Oltre alla targa ivi censita, a quella vicina riguardante l’elenco degli ufficiali medici operanti in loco (Codice 000286) e alle testimonianze anche epigrafiche del monumento sacro eretto sopra la fossa comune ricavata al centro della conca (Codd.000287 e 001128), il luogo conserva altri particolari: sugli scalini dell’ingresso occidentale della caverna, l’occhio attento riconosce un’impronta di scarpa chiodata e alcune linee graffiate nel cemento che rappresentano il tavoliere del gioco del tris (detto anche tria, mulino, filetto, ecc.)