Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Cippo del Battaglione Alpini Val Leogra - Val Vallezza
Settore: Vallarsa - Pasubio - Astico
Codici
Codice
003609
ESC - Ente Schedatore
Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Monumento - Cippo
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Veneto
PVCP - Provincia
Vicenza
PVCC - Comune
Arsiero
PVCL - Località principale
Val Vallezza
PVPE - Altra denominazione
Val Valeda
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Vallarsa - Pasubio - Astico
LTST - Toponimo storico località principale
Val Vallezza
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano
ESBA - Arma
Fanteria
ESBS - Specialità
Alpini
ESBZ - Specializzazione
Reparti Zappatori
ESBR - Reggimento
6° Reggimento Alpini
ESBB - Battaglione, Battaglione autonomo, Gruppo
Battaglione Alpini Val Leogra
ESBP - Reparto - Sezione - Plotone
Plotone Zappatori
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
Nonostante la rovina del lato frontale del cippo, la presenza della firma dello stesso autore di quello realizzato dal Battaglione Alpini Val Leogra in Val di Tezze (di forma del tutto analoga; censito nella scheda cod.
002986
), consente di attribuire l'opera al Battaglione Alpini Val Leogra.
All'inizio del 1917, il Battaglione Alpini Val Logra ebbe il Comando a Piovene, mentre le tre Compagnie (259ª, 260ª e 261ª) si alternarono nel presidio delle postazioni sul versante destro della Valle dell'Astico (Val Vallezza e Val di Tezze).
Sostituito dal Battaglione Val d'Adige a metà aprile, il Val Leogra trascorse il periodo di riposto a Maglio e Corsara, per poi tornare in linea, nelle medesime posizioni già occupate, il 13 maggio.
Il 10 luglio il Comando del Battaglione assunse la responsabilità dello sbarramento della Val d'Astico, tra Tartura e Torre Alta, con posti avanzati a Forte Ratti, Barcarola, Val Cantella, tenendo presso di sé la 261ª Compagnia.
Il 27 il Val Leogra passò a far parte del 7° Gruppo Alpini, già comprendente i battaglioni Val d'Adige, Val Tanaro e Monte Saccarello, e venne sostituito nello schieramento in Val d'Astico dal Val Tanaro.
Il 9 agosto il Battaglione tornò sulle sue precedenti posizioni di Val Vallezza-Camugara e Val Tezze, con la 261ª Compagnia dislocata in Val Cavallo, sulla sinistra dell'Astico, dove rimase, con brevi spostamenti, fino al 15 ottobre.
Trasferito prima a Cogollo e poi a Canè, nella serata del 23 il battaglione partì in ferrovia per Cividale donde venire trasferito verso la testata della Valle del Natisone e quindi sul Monte Maggiore, al fine di opporsi all'avanzata austro-tedesca scaturita dallo sfondamento di Caporetto.
L' autore dell'iscrizione è l'alpino Francesco Agostinis, figlio di Antonio "Toneon" e Giovanna Cimenti, classe 1884, originario di Fielis, un paese situato in Carnia, nel territorio del Comune di Zuglio in Provincia di Udine.
Secondo le informazioni gentilmente rese da Igino Dorissa e dal discendente Lorenzo Casadio (contattati sul Gruppo Facebook "C'era una volta Tolmezzo e la Carnia"), il nostro sopravvisse alla guerra, si sposò con Maddalena e morì nel 1937 senza lasciare figli.
L'alpino Francesco Agostinis ha realizzato e firmato anche il cippo sopra Contrà Tezze (catalogato cod. 002986) e le iscrizioni cod. 001422 e (del tutto verosimilmente) 001423.
RENF - Fonte
Brunello Franco, BATTAGLIONE ALPINI "VAL LEOGRA", Gino Rossato Editore, Valdagno 1999.
Ministero della Guerra, RIASSUNTI STORICI DEI CORPI E COMANDI DELLA GUERRA 1915 - 1918, ALPINI, Libreria dello Stato, Roma 1930 - 1931.
Sfondrini Mario, 154° REGG.° FANTERIA - DIARIO EPISODICO DI GUERRA, Ravizza Editore, Varese 2023.
Vazzaz Andrea, LA CADUTA DI MONTEMAGGIORE, Gaspari Editore, Udine 2022.
REVI - Data
1917/08/17
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Italiano
LSCT - Categoria
Data
;
Patriottica - Interventista
;
Prevalentemente di reparto - Collettiva
LSII - Trascrizione testo graffito
(fronte)
[...] ̳
⚯
[...]PIᴺᴵ
[...]
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(destra)
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8.
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(sinistra)
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ANNO.
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(retro)
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LSIO - Trascrizione testo originale
(fronte)
6ᴼ̳
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[...]
[...] VA [...]
(destra)
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PLOTᴺᴱ
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CIOᴺ̳ᴼ̳
17.
DEL
8.
1917.
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(sinistra)
RIC ̳
DO
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CUER ̳
RA.
EUR ̳
OPEA
DELL
ANNO.
1915.
⚯
(retro)
Agotinis FRANcesco
Fielis
Prov di Udi[...]
LSIN - Interpretazione
(fronte)
6° Reggimento Alpini
[...]Vallezza (?)
(destra)
Pose il Plotone Zappatori il giorno 17 agosto 1917
(sinistra)
Ricordo della Guerra Europea dell'anno 1915
(retro)
Agostinis Francesco da Fielis, Provincia di Udine
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in cavo
LSIM - Materiali utilizzati
Cemento
LSDM - Dimensioni
Grande
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Assoggettato restauro/ricostruzione
DO - Fonti e documenti di riferimento
BIB - Bibliografia che menziona il graffito
Baù Guido, Borgo Luca, Borgo Valter, Rigoni Sergio, LE SCRITTE DELLA GRANDE GUERRA DAL TORRENTE ASTICO AL TORRENTE AGNO E NON SOLO, Fara Vicentino 2022.
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Inserimento
Sergio Cassia
16/01/2023
Aggiornamento
Marco Pascoli
22/01/2023
Foto di
Sergio Cassia
28/04/2023
Rilevamento
Luca Borgo, Valter Borgo, Sergio Cassia
28/04/2023
AN - Annotazioni
OSS - Osservazioni
Un secondo cippo, firmato dallo stesso autore Agostinis Francesco, è collocato a breve distanza dal presente, poco sopra Contrà Tezze (cfr. cod.
002986
).
Le fotografie risalenti agli anni '90 del secolo scorso sono tratte dall'archivio Francesco Faccin e pubblicate per gentile concessione della Biblioteca comunale di Arsiero.
Gallery
a. Il cippo del Battaglione Alpini Val Leogra
b. Il lato destro del cippo
c. Il lato sinistro del cippo
d. La firma dell'autore sul lato posteriore del cippo
e. La firma dell'autore prima dell'evidenziazione
f. Il cippo negli anni '90
g. Il lato destro del cippo negli anni '90
h. Il lato sinistro del cippo negli anni '90
i. L'autore dell'iscrizione, Francesco Agostinis, con la moglie Maddalena (Archivio Lorenzo Casadio e famiglia)
l. La lapide presso il luogo di sepoltura di Francesco Agostinis, presso il cimitero di San Pietro di Zuglio (Archivio Igino Dorissa)