Guida alla scheda del Catasto

Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra censisce i beni epigrafici mediante l’uso di schede, ossia di modelli idonei alla registrazione e presentazione dei dati secondo standard predefiniti.

La scheda epigrafica del Catasto è basata sul format di scheda predisposto dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), adattato alla particolarità dell’oggetto del censimento e alle finalità dell’opera.

 

Una scheda si intende:

1. completa e revisionata quando non compaiono specifiche indicazioni riguardanti lo stato di avanzamento della compilazione o la possibilità di visualizzazione;

2. incompleta quando, pur visualizzabile, appare l'avviso "in corso di compilazione" in color arancione sia sull'anteprima sia in premessa alla scheda stessa;

3. allo stato di bozza quando non risulta visualizzabile e sull'anteprima emerge l'avviso "non visualizzabile" in color rosso.

La qualificazione di ogni singola scheda alla luce dei suddetti criteri è in corso di effettuazione.

Le schede pubblicate, anche se già complete e revisionate, possono sempre essere corrette e/o integrate.

 

La scheda epigrafica è organizzata in distinte sezioni, a loro volta articolate in campi.

 

Titolo
Il “Titolo” fornisce una prima e sintetica indicazione dell’oggetto censito: 
1. la sua natura (ad es., targa, iscrizione, scritta, ecc.);
2. la succinta indicazione del contenuto dell’epigrafe e/o del suo autore;
3. la località dove si trova l’oggetto.
Il titolo è seguito dall’indicazione del settore geografico dove è collocata l’epigrafe. 

 

Sezione “Codici”

Codice 
Il “Codice” è un numero attribuito a ciascuna scheda, idoneo a individuarla univocamente.

Ente schedatore (ESC)
Il campo “Ente schedatore” riporta la denominazione dell’ente a cui la persona che inserisce la scheda appartiene (se esistente).

 

Sezione “Oggetto” (OGG)
Nella sezione oggetto sono compresi i campi relativi alla natura del bene epigrafico censito (“Tipo oggetto”) e all’epoca di realizzazione (“Epoca origine”).

“Tipo oggetto” (OGGT)
Il campo “Tipo oggetto” denota la natura dell’epigrafe censita, secondo criteri morfologici (attinenti cioè alla modalità di realizzazione dell’epigrafe) o funzionali (ossia relativi alla finalità della struttura in cui è collocata l’epigrafe).
Gli oggetti censiti sono così tipizzati:
1. Targa: l’epigrafe è inserita in un supporto (normalmente una superficie rigida di forma quadrangolare) specificamente predisposto per contenerla e collocato in una diversa struttura (ad es. all’ingresso di una galleria o un ricovero);
2. Iscrizione: l’epigrafe non è realizzata su un supporto appositamente dedicato a contenerla (ad es., su una roccia, sulla superficie in cemento di una trincea o della parete di un ricovero, ecc.);
3. Scritta: l’epigrafe non è realizzata mediante incisione, bensì con l’apposizione di materia (grafite, inchiostro, vernice, ecc.) su un supporto; se la scritta è realizzata su un supporto specificamente predisposto per contenerla, come una tabella in legno, l’epigrafe è catalogata come “targa”;
4. Lapide - Cimitero militare: l’epigrafe è realizzata su lapidi (comprese croci cristiane, nišani musulmani, matzevot ebraiche) o monumenti realizzati con specifica finalità funeraria e (quantomeno originariamente) collocati in luoghi di sepoltura;
5. Monumento - Cippo: l’epigrafe è collocata in un'opera costruita con esclusiva finalità trasmissiva (a contenuto vario: commemorativo, di servizio, celebrativo; i monumenti funebri collocati in luoghi di sepoltura sono invece catalogati come “Lapide - Cimitero militare”).
6. Mosaico - Affresco - Altro: l'epigrafe è posta su un supporto che ha caratteristiche materiali e funzionali diverse dalle precedenti.


Epoca origine (OGTE)
Il campo “Epoca origine” denota il periodo storico di realizzazione dell’epigrafe, con riferimento al tenendo conflitto italo-austriaco:
1. Prebellica: epigrafe realizzata prima del 24 maggio 1915;
2. Bellica: epigrafe realizzata fra il 24 maggio 1915 e il 4 novembre 1918;
3. Postbellica: epigrafe realizzata dal 5 novembre 1918 in avanti;
4. Mista: epigrafe caratterizzata dalla presenza di vari periodi costruttivi;
5. Incerta: quando non è possibile stabilire, con ragionevole certezza, l’epoca di realizzazione dell’epigrafe.

 

Localizzazione (LC)

La sezione “Localizzazione” riporta, in distinti campi, i dati relativi alla originale collocazione geografica dell’epigrafe.
Salvi i casi di seguito specificamente indicati, i campi sono resi nelle lingue riconosciute dalla normativa statale o territoriale dello Stato di appartenenza.
La sezione è articolata in sette campi;

1. Stato: indica lo Stato in cui si trova (o si trovava) l’epigrafe, reso in lingua italiana (es. Italia, Austria, ecc.);

2. Regione: indica la Regione amministrativa in cui si trova (o si trovava) l’epigrafe (ad es. Trentino-Alto Adige/Südtirol, Goriška);

3. Provincia: indica la Provincia amministrativa in cui si trova (o si trovava) l’epigrafe (ad es., Gorizia / Gurize / Gorica, Hermagor);

4. Comune: indica il Comune in cui si trova (o si trovava) l’epigrafe (ad es., Pontebba / Pontêbe / Pontafel / Tablj)

5. Località principale: indica il principale toponimo attuale del luogo dove si trova (o si trovava) l’epigrafe, resa nella lingua principale dello Stato di appartenenza, secondo la cartografia prevalente (Tabacco, IGM, Istituto Geodetico Sloveno, Kompass, ecc.). Nel caso di località suddivisa da confine di Stato (tipicamente un monte), si utilizza il toponimo italiano anche se l'oggetto si trova in una porzione della località che appartiene allo Stato contermine (ad es., Pal Piccolo, con riferimento al Pal Piccolo / Kleiner Pal).

6. Località specifica: indica il principale toponimo del luogo specifico in cui si trova (o si trovava) l’epigrafe (ad es., Quota 1842 dello Schwarzenberg);

7. Altra Denominazione: indica gli eventuali ulteriori toponimi attuali della località in cui si trova (o si trovava) l’epigrafe, resi in altre lingue, dialetti o secondo usi locali (ad es., Caporetto / Karfreit / Cjaurêt, con riferimento a Kobarid).

Laddove non si ha conoscenza del luogo preciso di un’epigrafe (ad es. perché mai reperita e testimoniata solo da foto storiche di luoghi non precisamente individuabili), uno o più campi della localizzazione possono riportare la dicitura “Non noto”.
In caso di oggetti attualmente collocati in luogo diverso dall’originale (ad es., perché asportati e collocati in un museo o collezione oppure in un luogo pubblico), la scheda fornisce l’indicazione della collocazione attuale nel campo “Nota localizzazione attuale”.

 

Localizzazione storica (LS)

La sezione “Localizzazione storica” riporta i toponimi in uso durante il conflitto relativi al luogo (principale e specifico) dove si trova (o si trovava) l’epigrafe, anche se in tutto o in parte uguali a quelli attuali (ad es., in relazione all’osservatorio in vetta al Vrh nad Peski, sono riportati “Peski, Quota 2178 e Cime Bianche” come toponimi storici principali e “Artilleriebeobachtung Condor” come toponimo storico specifico).

Nella sezione è anche richiamato il settore storico-geografico in cui è collocata l’epigrafe, secondo una suddivisione del territorio del fronte italo-austriaco primariamente realizzata in base a criteri di congruenza storico-geografica.
I settori sono i seguenti: Stelvio - Ortler-Cevedale; Adamello - Tonale - Valcamonica; Alto Adige; Trentino Centrale; Giudicarie - Alto Garda - Vallagarina; Basso Garda; Marmolada - Val di Fassa - Agordino; Val di Fiemme - Lagorai - Alto Cismon; Valsugana - Asiago; Vallarsa - Pasubio - Astico; Veronese - Vicentino; Dolomiti di Sesto - Dolomiti d’Ampezzo; Bellunese; Monte Grappa; Medio Piave; Basso Piave; Euganea - Basso Vicentino; Valli dei Gail - Drava; Comelico; Carnia; Prealpi Carniche; Destra Tagliamento; Tarvisiano - Valli del Fella; Gemonese - Friuli collinare; Friuli centrale; Bassa friulana; Alto Isonzo, Valli del Torre e del Natisone; Medio Isonzo - Collio; Basso Isonzo - Carso; Alta Valle della Sava; Circhina - Selve - Vipacco; Litorale - Carso triestino; Carniola; Istria; Fiume - Dalmazia; OAFN: Valle d’Aosta; OAFN: Toce-Verbano; OAFN: Verbano-Ceresio; OAFN: Ceresio-Lario; OAFN: San Lucio-San Jorio; OAFN: Mera-Adda; Resto del Nord Italia; Centro Italia, Italia meridionale e Isole; Svizzera; Bassa Austria.

 

Georeferenziazione (GPS)
La sezione “Georeferenziazione” - visibile ai soli utenti accreditati - fornisce le coordinate WGS84 e la quota altimetrica della collocazione originale dell’epigrafe.
I dati relativi alla georeferenziazione sono visualizzati in una mappa geografica. Gli utenti non accreditati possono visualizzare la mappa, ma - per ragioni di tutela del patrimonio - la posizione di ogni oggetto è indicata con un errore approssimato pari a 1 km.
Se la collocazione attuale è diversa da quella storica, la scheda indica anche le coordinate attuali. Si noti che, in questo caso, l’epigrafe compare nella mappa geografica solo nella sua collocazione originale.
Se invece non è nota la collocazione di un’epigrafe, i campi di georeferenzazione sono valorizzati con le coordinate del luogo che appare più ragionevole, in base alle conoscenze allo stato disponibili.

 

Autore (AU)
La sezione “Autore” riporta i dati relativi all’ente (ad es., corpo, reparto, associazione, ecc.) di appartenenza di coloro che hanno materialmente realizzato l’epigrafe.
I campi sono resi in italiano e nella lingua originale dello Stato di appartenenza, se diversa dall’italiano; laddove la denominazione in lingua originale non abbia una ben definita corrispondenza in italiano, il campo riporta una denominazione funzionalmente orientata in italiano, seguita dalla denominazione specifica nella lingua originale (ad es., “Fanteria leggera (K.u.K. Feldjäger)”).
La sezione è articolata nei seguenti campi:

1. Stato belligerante: indica lo Stato a cui all'epoca apparteneva l'autore della targa, in lingua italiana e nella lingua dello Stato in oggetto, quando diverso da quello italiano; ad es., “Impero Austro-Ungarico (Österreichisch-Ungarische Monarchie / Osztrák-Magyar Monarchia)”;

2. Forza armata: indica la Forza Armata cui apparteneva l'autore della targa; ad es. “Imperiali e Regie Forze Armate Terrestri austro-ungariche (K.u.K. Landstreitkräfte)”;

3. Esercito nazionale: indica lo specifico esercito nazionale - quale articolazione autonoma di una Forza Armata - cui apparteneva l'autore dell’epigrafe; ad es., “Regia Milizia Territoriale Ungherese (M.K. Népfölkelés / K.U. Landsturm)”, “Corpo Czeco-Slovacco in Italia (Čzekoslovenský dobrovolnický sbor v Itálii)”;

4. Arma: indica l'Arma a cui apparteneva l'autore dell’epigrafe; ad es., “Artiglieria (K.u.K. Artillerie)”

5. Specialità: indica la specialità a cui apparteneva dell'autore dell’epigrafe; ad es. “Fanteria leggera (K.u.K. Feldjäger)”;

6. Specializzazione: indica la specializzazione, ossia l'eventuale sottoripartizione della specialità, cui apparteneva dell'autore dell’epigrafe; ad es, “Formazioni Lavoratori (Arbeiterformationen)”;

7. Armata, Corpo d’Armata, Divisione: tali campi sono valorizzati solo se una delle suddette grandi unità è lo specifico autore dell’epigrafe; ad es. “1ª Armata”;

8. Brigata: indica la Brigata a cui apparteneva l'autore dell’epigrafe; il campo è valorizzato solo in relazione a Fanteria, Granatieri, Alpini e Bersaglieri italiani;

9. Reggimento: indica il Reggimento a cui apparteneva l'autore dell’epigrafe;

10. Battaglione - Gruppo: indica il reparto (Battaglione, Gruppo o reparto altrimenti denominato di tale livello) cui apparteneva l'autore dell’epigrafe;

11. Compagnia - Batteria - Squadrone: indica il reparto (Compagnia, Batteria, Squadrone o reparto altrimenti denominato di tale livello) cui apparteneva l'autore dell’epigrafe; ad es., “1ª Compagnia Costruzioni (1. Baukompagnie)”;

12. Reparto - Plotone - Sezione: indica l’ulteriore reparto, comunque denominato, cui apparteneva l'autore dell’epigrafe; ad es., “Distaccamento presidiario Forte Hensel (Besatzungsdetachement Fort Hensel)”;

13. Gruppo di grandi unità, Raggruppamento, Gruppo, Compagine (Tattici): tali campi sono valorizzati solo se una delle suddette formazioni tattiche è lo specifico autore dell’epigrafe (ad es., “V Gruppo Alpino”);

14. Civili: indica il soggetto, esterno alle forze militari o agli enti comunque militarizzati, cui apparteneva l’autore dell’epigrafe; può essere indicato in modo generico (ad es. “Civili italiani”) o specifico (ad es., “Legione Trentina”, “Società Alpina delle Giulie”); se si tratta di una persona singola o una famiglia, lo specifico autore è aggiunto all’indicazione generica “Civili” (ad es., “Civili italiani - Famiglia Pesce e amici”);

 

Notizie storiche (RE)
La sezione “Notizie storiche” fornisce le informazioni storiche utili alla comprensione dell’epigrafe, in relazione al suo autore, alla collocazione fisica, all’epoca di costruzione e alle sue finalità.
Oltre alla nota storica, la sezione è articolata nei seguenti campi:

1. Fonte: indica le fonti bibliografiche o archivistiche da cui è tratta la notizia storica;

2. Data: indica la data di realizzazione dell’epigrafe, nel formato anno/mese/giorno; se la data non può essere precisamente determinata, il campo è valorizzato mediante l’indicazione dei limiti temporali di realizzazione (ad es., “1917/08/09 - 1918/01/09”) o dell’anno di costruzione (ad es., 1917/00/00);

3. Validità: precisa ulteriormente il campo “Data”, segnalando l’anteriorità o posteriorità costruttiva rispetto alla data indicata (“ante”, “post”) oppure la sussistenza di un ragionevole dubbio (“?”) o di un’approssimazione (“ca.”, circa).

 

Testo Epigrafe (TE)
Lingua
Il campo “Lingua” indica la/le lingua/e in cui è realizzata l’epigrafe.

Categoria
Ciascuna epigrafe è inclusa in una o più categorie tematiche, secondo criteri attinenti all’autore, al contenuto e alla funzione.
Le categorie sono le seguenti: 
1. Alla pace - Antimilitarista: epigrafi inneggianti alla pace o di contenuto comunque ostile alla guerra o alla sua conduzione;
2. Patriottica - Interventista: epigrafi ispirate dal sentimento per la Patria o comunque a sostegno dell’iniziativa bellica; 
3. Goliardica: epigrafi a tema goliardico, ironico, sarcastico, ecc.; spesso hanno anche connotazione antimilitarista;
4. Destino personale: epigrafi relative all’esperienza personale dell’autore (o di un gruppo di sodati);
5. Prevalentemente di reparto - Collettiva: epigrafi riferite a uno specifico reparto o comunque realizzate da un gruppo di autori come opera collettiva;
6. Prevalentemente individuale: epigrafi realizzate da un singolo autore e aventi natura strettamente personale; vi rientrano anche i complessi epigrafici individualmente realizzati da più soldati;
7. Prigionieri di guerra: epigrafi realizzate da reparti formati da prigionieri di guerra;
8. Informativa - Di servizio: epigrafi realizzate per fornire indicazioni sulla denominazione, la funzione o il reperimento di un luogo o di una struttura (ad es., “Herta Miller Haus”, “Trincea Adamo”, “Küche”, “Acqua per bere”, frecce direzionali, ecc.);
9. Commemorativa: epigrafi relative a lapidi e monumenti cimiteriali che hanno funzione commemorativa di caduti;

11.   Celebrativa: epigrafi celebrative di particolari avvenimenti (ad es., la costruzione di una strada, la visita del Re, ecc.);
10. Devozionale: epigrafi di natura religiosa; non vi rientrano le epigrafi con funzione unicamente commemorativa di caduti, anche se presentano simboli religiosi;
12. Classe di nascita: epigrafi riportanti la classe di nascita dell’autore;
13. Data: epigrafi che fanno riferimento alla data della loro realizzazione.

14.   Artistica: epigrafi che presentano spiccati elementi di carattere artistico-decorativo

15.   Su impianto idrico: epigrafi ricavate su fontane, cisterne e altri impianti idrici

Trascrizione testo graffito
Il campo “Trascrizione testo graffito” riporta il testo e la descrizione delle raffigurazioni riconoscibili a vista sull’oggetto effettivamente rilevato.
Se il testo è in tutto o in parte mancante o incomprensibile, la lacuna è indicata con il simbolo […].

Trascrizione testo originale
Il campo “Trascrizione testo originale” riporta il testo e la descrizione delle raffigurazioni originariamente presenti sull’oggetto, quando noti (perché testimoniati da immagini storiche) o comunque ragionevolmente certi (ad es. quando un fregio è estremamente deteriorato, ma l’epigrafe consenta di individuare l’Arma e/o il Reggimento; quando è lacunosa parte di una parola comunque ben riconoscibile, tenendo tuttavia conto che il frequente uso di abbreviazioni rende spesso difficile stabilire la presenza e/o la formulazione delle parti finali).
Se l’epigrafe è integra, il campo è comunque valorizzato, in modo identico al campo “Trascrizione testo graffito”.
Se la ricostruzione del testo originale è caratterizzata da un limitato margine di dubbio, questo è segnalato con il simbolo (?). Se invece vi è significativa incertezza, la lacuna è segnalata con il simbolo […].
L’impossibilità di ricostruire il testo originale, nella sua interezza e particolarità, non preclude necessariamente la possibilità di fornire l’interpretazione del messaggio epigrafico, presentata nell’apposito campo “Interpretazione”.

Interpretazione
Il campo “Interpretazione” presenta - nella lingua originale - il contenuto comunicativo dell’epigrafe, attribuendo il completo significato ai segni grafici (i significanti), come ricostruiti nei campi “Trascrizione testo”.

Traduzione in italiano
Il campo “Traduzione in italiano” riporta la traduzione in italiano del campo “Interpretazione”.

Tecnica di costruzione
Il campo “Tecnica di costruzione” descrive la/e modalità di realizzazione dell’epigrafe: incisione in cavo o in rilievo, mosaico, scritta a vernice o a matita, ecc.

Materiali utilizzati
Il campo “Materiali utilizzati” descrive i materiali usati per la realizzazione del supporto e, se differenti, dell’epigrafe: cemento, pietra, legno, grafite, vernice, ecc.

Dimensioni
Tenuto conto della grande variabilità delle forme in cui si presentano le epigrafi (o i complessi unitari delle stesse), gli oggetti sono suddivisi in sei classi dimensionali:
1. Minima: con lato più esteso inferiore ai 5 cm;
2. Molto piccola: con lato più esteso inferiore tra i 5 e i 15 cm;
3. Piccola: con lato più esteso compreso fra i 15 e i 40 cm;
4. Media: con lato più esteso tra i 40 e gli 80 cm;
5. Grande: con lato più esteso fra gli 80 e i 150 cm
6. Molto grande: con lato più esteso superiore ai 150 cm.

Nel caso che l'oggetto corrisponda a una parte dell'epigrafe, le dimensioni menzionate fanno riferimento a quelle originarie dell'intero oggetto, salva diversa indicazione dovuta dall'impossibilità di determinarle.

In presenza di un complesso di incisioni o di graffiti che coinvolgono una superficie complessa, le dimensioni menzionate alludono a quelle dell'intera area coinvolta dai graffiti in parola.

 

Stato di conservazione (CO)
La sezione “Stato di conservazione” descrive le condizioni in cui si trova attualmente l’oggetto: “integro”, “parzialmente danneggiato”, “molto danneggiato”, “assoggettato a restauro/ricostruzione” o “non più esistente”.
La voce “asportato” indica che l’oggetto, di cui si conosce l’originale localizzazione, è stato prelevato intenzionalmente e riposizionato in altra sede. La voce comprende, per esempio, sia casi di epigrafi regolarmente movimentate al fine di conservazione presso una struttura museale, sia quelli di epigrafi trasferite presso aree commemorative in tempi risalenti, sia casi di sottrazione indebita e illegale.
La voce “non reperito” indica invece che non è stato ancora ritrovato il luogo esatto di un’epigrafe di cui vi è riscontro documentale (immagine, menzione in diari o altri documenti).
La sezione in esame può essere corredata da ulteriori note.

 

Fonti e documenti di riferimento (DO)
La sezione “Fonti e documenti di riferimento” riporta i libri e i documenti che menzionano esplicitamente l’epigrafe, riportandone l’immagine o anche solo citandola nel testo.

 

Compilazione e aggiornamenti (CM)
La sezione “Compilazione e aggiornamenti” menziona le persone che hanno contribuito alla realizzazione della scheda, mediante le seguenti attività:
1. Ritrovamento: menziona la persona che, per quanto noto, ha per primo ritrovato un’epigrafe non ancora conosciuta; laddove venga ne venga segnalato un anteriore ritrovamento, il campo viene aggiornato di conseguenza;
2. Segnalazione: menziona la persona, esterna al gruppo dei collaboratori del catasto, che ha segnalato un’epigrafe non ancora nota al gruppo stesso;
3. Rilevamento: menziona la persona che ha provveduto alle operazioni di rilevamento dell’epigrafe, comprendenti l’individuazione, la geolocalizzazione, la fotografia della stessa;
4. Inserimento: menziona la persona che ha compilato la scheda;
5. Foto: menziona il soggetto cui appartengono le immagini pubblicate a corredo della scheda;
6. Aggiornamento: menziona la persona che ha aggiornato la scheda, modificandone il contenuto o confermandone la correttezza mediante ricerche documentali.

 

Annotazioni (AN)
La sezione “Annotazioni” può contenere ulteriori osservazioni sull’epigrafe, per approfondire dati già riportati in campi specifici o per trattare aspetti non già contemplati.

 

Allegati
La scheda è corredata di fotografie dell’epigrafe, dell’ambiente in cui è collocata e di ogni altra immagine che contribuisca a documentarne la storia o interpretazione.

Elenchi
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Avvertenze
Per esigenze di tutela dei graffiti, la posizione di ogni oggetto è indicata sulle mappe con un errore approssimato pari a 1 km. La posizione esatta di ogni graffito è consultabile presso il Museo della Grande Guerra di Ragogna, oppure è richiedibile contattando i responsabili del Catasto.
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