All'inizio delle ostilità il 16° Reggimento Artiglieria da Campagna fu destinato ad operare nel settore compreso tra la Valle del Chiese e il Lago di Garda e, più precisamente, lungo l'allora linea di confine tra Regno d'Italia e Impero Austro-Ungarico che dal Monte Listino scendeva verso il Monte Bruffione, quindi, a Ponte Caffaro, per poi piegare verso la Valle di Ledro.
All'atto della mobilitazione, il 16° Reggimento Artiglieria da Campagna, comandato dal Colonnello Fernando Peluso, era composto da otto batterie da quattro pezzi ciascuna (cannoni da 75 mm. Mod.1906 tipo Krupp), suddivise in 3 gruppi.
Le fanterie italiane nei primi giorni di guerra entrarono piuttosto agevolmente in Valle del Chiese stabilendo la propria linea sul fondo valle e sulle montagne circostanti all'altezza dell'abitato di Condino. Gli Austro-Ungarici, infatti, si erano ritirati sulla linea Monte Melino, Cima Palone e Monte Vies, che costituiva una copertura avanzata della propria linea di difesa principale che si appoggiava al sistema fortificato dei Forti di Lardaro.
Il primo giugno 1915 le artiglierie arrivarono a Darzo dove si stabili la sede del comando del Reggimento; la 7° e 8° Batteria vennero dislocate in Val di Ledro e, precisamente, la 7° sulle pendici di Monte Croce e l'8° poco prima del Lago d'Ampola. Problematico fu il traino dei pezzi di artiglieria visto che gli Austro-Ungarici, ritirandosi, avevano fatto saltare un tratto della strada all'imbocco della valle.
Nei primi giorni di dicembre del 1915 la linea italiana subì un'importante modificazione sul versante della Val d'Ampola, dopo la conquista del Monte Vies. Il fronte, scendendo dalle pendici settentrionali di Cima Palone, si collegò attraverso le pendici di Cima la Cingla, alla posizione Monte Vies, scendendo poi per la Bocchetta delle Gombie e Monte Nae sino a Bezzecca e Pieve di Ledro, per proseguire verso il Ponale e, quindi, il Garda. La 7° e 8° Batteria presero quindi posizione rispettivamente a Monte Plagna (Capitano Bevilacqua) e a Santa Lucia, località ad est di Tiarno di Sotto, al comando del Capitano Ricciardi (poi spostata anch'essa a Monte Plagna). Sul Vies furono collocati due pezzi da 75A al comando del Tenente Peronato e, a Monte dei Pini, come pure alla Bocchetta delle Gombie, vennero piazzati due cannoni da montagna. La linea delle artiglierie da assedio seguiva invece la dorsale del versante meridionale della Valle di Ledro. Queste posizioni restarono pressoché immutate fino alla fine della guerra. Il monte Nae e il Dosso Plagna hanno quindi rappresentato un punto fondamentale per il supporto e i rifornimenti alla prima linea.
Il probabile autore della targa ha lasciato la sua firma su una piccola targhetta separata, sul muro a lato destro, riportando, oltre al proprio cognome ("Olmi"), anche il numero del Distretto di reclutamento, il 43° di Brescia e la data ("10-6-17"), coincidente con quella presente sulla targa principale; il cognome Olmi è molto diffuso nella città e nella provincia di Brescia, dove il 16° Reggimento Artiglieria da Campagna aveva sede prima dello scoppio della Grande Guerra (in particolare, presso la Caserma di via Niccolò Tartaglia).