Settore: Basso Isonzo - Carso
La targa e il luogo in cui si trova costituiscono un icastico esempio del fluire degli eventi. L'epigrafe realizzata dagli Austro-ungarici prima della X Battaglia dell'Isonzo segnala l'ingresso alla "Grotte Hauptmann Fillinger" (Grotta Capitano Fillinger), una cavità naturale inizialmente adattata dagli Imperiali come ricovero truppe sotterraneo.
Circa l'Hauptmann Julius Fillinger, menzionato nella targa e primo dedicatario della grotta, si conosce la sua militanza quale ufficiale di carriera presso il K.u.K. Sappeur Bataillon Nr. 7, di cui tuttavia non fu comandante. Con ogni verosimiglianza comandava la compagnia protagonista dei lavori di adeguamento effettuati dagli imperiali nella grotta, attrezzata mediante la realizzazione di ripiani e murature. Fillinger sopravvisse alla guerra, concludendo il conflitto da pluridecorato nelle file del K.u.K. Sappeur Bataillon Nr. 53 (ordinativo di reparto post riforma dell'organica delle forze armate austro-ungariche del 1917). Dopo la conquista italiana della Quota 92 est (24 maggio 1917), la grotta fu utilizzata dalle truppe italiane. Il 28 maggio 1917, entro una dolina fra le vicine Quota 68 e Quota 100, venne colpito a morte il Maggior Generale Alessandro Ricordi, comandante della Brigata Murge (Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria). Egli rimase ucciso a causa delle ferite cagionate dallo scoppio di una granata che colpì il suo posto di comando, da lui lasciato in posizione esposta allo scopo di "meglio vigilare la sistemazione della linea appena conquistata e di dare esempio alle proprie truppe" (secondo la motivazione della Medaglia) oppure al fine di consentire a un reparto di sanità l'uso della sicura grotta in cui prima aveva posizionato la sede del comando (così nelle memorie dell'On. Luigi Gasparotto). Sia come sia, quella che era stata la "Grotte Hauptmann Fillinger" (e, verosimilmente, la stessa grotta che aveva per qualche frangente ospitato il comando di Ricordi) venne denominata dagli italiani "Caverna Gen. Ricordi", in onore del comandante della Brigata Murge caduto sul campo. Perciò, i militari del Regio Esercito costruirono una nuova epigrafe con siffatto contenuto commemorativo, collocandola sopra la precedente targa austro-ungarica (cfr. cod. 002170). Nel dopoguerra, tuttavia, la targa italiana andò scomparsa, lasciando nuovamente (e ancora oggi) visibile l'originaria epigrafe imperiale che dedica la grotta allo Hauptmann Fillinger.