Settore: Basso Isonzo - Carso
Il luogo in cui si trovava l'epigrafe in oggetto costituisce un icastico esempio del fluire degli eventi. Una prima epigrafe, realizzata dagli Austro-ungarici prima della X Battaglia dell'Isonzo, segnalava l'ingresso a una cavità naturale adattata dagli Imperiali come ampio ricovero truppe sotterraneo: la "Grotte Hauptmann Fillinger" (Grotta Capitano Fillinger, con ogni verosimiglianza riferita al Capitano Julius Fillinger, ossia l'ufficiale delle truppe tecniche che aveva diretto i lavori di adeguamento della grotta; cfr. cod. 000481). Dopo la conquista italiana della Quota 92 est (24 maggio 1917), la grotta fu utilizzata dalle truppe italiane.
Il 28 maggio 1917, entro una dolina fra le vicine Quota 68 e Quota 100, venne ferito a morte il Maggior Generale Alessandro Ricordi, comandante della Brigata Murge (Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria, già premiato con la Croce dell'Ordine Militare di Savoia per la capacità di comando dimostrata nella VI Battaglia dell'Isonzo). Egli rimase ucciso per le ferite causate dello scoppio di una granata che colpì il suo posto di comando, da lui lasciato in posizione esposta allo scopo di "meglio vigilare la sistemazione della linea appena conquistata e di dare esempio alle proprie truppe" (secondo la motivazione della Medaglia); oppure al fine di consentire a un reparto di sanità l'uso della sicura grotta in cui prima aveva posizionato la sede del comando (così nelle memorie dell'On. Luigi Gasparotto). Secondo l'"Albo d'Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915-1918", il Generale Ricordi spirò presso l'Ospedaletto da Campo n° 46 avente sede in Ronchi, dove evidentemente era stato rapidamente ricoverato in seguito alle gravissime ferite riscontrate. Le sue esequie vennero tumulate presso il Cimitero degli Eroi di Aquileia (cfr. cod. 000746), dove tutt'ora riposano. Sia come sia, quella che era stata la "Grotte Hauptmann Fillinger" (e, verosimilmente, la stessa grotta che aveva per qualche frangente ospitato il comando di Ricordi) venne denominata dagli italiani "Caverna Gen. Ricordi", in onore del comandante della Brigata Murge caduto sul campo. Perciò, i militari del Regio Esercito costruirono una nuova epigrafe con siffatto contenuto commemorativo, collocandola sopra la precedente targa austro-ungarica. Nel dopoguerra, tuttavia, la targa italiana andò scomparsa, lasciando nuovamente (e ancora oggi) visibile l'originaria epigrafe imperiale, che dedica la grotta allo Hauptmann Fillinger.