Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Targa della 2ª Compagnia del 123° Reggimento Fanteria - Locca di Ledro
Settore: Giudicarie - Alto Garda - Vallagarina
Codici
Codice
002845
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Iscrizione
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Trentino-Alto Adige/Südtirol
PVCP - Provincia
Trento
PVCC - Comune
Ledro
PVCL - Località principale
Locca
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Giudicarie - Alto Garda - Vallagarina
LTST - Toponimo storico località principale
Locca
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano
ESBA - Arma
Fanteria
ESBS - Specialità
Fanteria
ESBR - Reggimento
123° Reggimento Fanteria
ESBC - Compagnia - Batteria - Squadrone
2ª Compagnia
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
Pregevole targa realizzata dalla 2ª Compagnia del 123° Reggimento Fanteria.
Armando Lodolini, che servì come Sottotenente e poi Capitano del medesimo Reggimento, la cita nel suo diario "Quattro anni senza Dio":
"In centro a Locca sorgevano due fienili, che con un po' di buona volontà si potevano scambiare per torri [...] il marmo di un lavandino mi diè modo di murare una dignitosa lapide sulla nera parete della torre, che un valente soldato-scalpellino aveva decorato e inciso:
TRINCEE E CAVERNE
PERCHÉ INTATTO SI SERBI
L'IMPETO DELLA VITTORIA".
Da ottobre 1916 fino ad aprile 1918, il 123° Reggimento Fanteria della Brigata Chieti operò in Val di Ledro, principalmente nelle zone tra Monte dei Pini, la Val Concei e le posizioni avanzate sotto i monti Tomeabrù, Parì e Cima Oro.
Nel citato diario, Armando Lodolini descrive con precisione i luoghi e le condizioni in cui operò il 123° Reggimento Fanteria nei quasi due anni di permanenza in loco.
"Locca si trova su un poggio fiorito che è la continuazione del colle di Santo Stefano dietro il quale si nasconde, alla meglio, Bezzecca. A Locca convergono la Valle dei Concei e la Val di Ledro propriamente detta. Questa è ampia e aperta ed era posseduta dagli austriaci nelle cime che la chiudono da nord: il Tomeabrù, il Pari, la Cima d'Oro. Le pendici di questi monti, la valle e i monti che la chiudono al sud erano nostri.
La Valle dei Concei è invece un anfiteatro lungo e stretto, nella platea del quale giacciono, dopo Locca, Enguiso e Lenzumo; le cime che la coronano erano tutte austriache, ossia, continuando dal Tomeabrù, che è come il pilastro che separa la due valli, la Spelù, Bocca di Trat, Corno di Pichea, il Toffino, la Gaverdina, il Lomar. Uno di essi, il più importante, il più caratteristico, spia vicina di tutta la valle, La Rocca, era in mano del nemico.
Noi occupavamo i paesi di fondo valle, ossia Pieve di Ledro, Locca, Enguiso e Lenzumo. Un battaglione la Val di Ledro, un battaglione la Val Concei. A Bezzecca il Comando del Reggimento. Bezzecca era difesa ad est e a nord da quei due battaglioni (il terzo si trovava in riserva a Serbano e a Grotta Osseri nei monti a sud della Val di Ledro) e ad ovest dal doppio Vies (orientale e occidentale), un magnifico nostro dominio che neutralizzava alquanto il possesso nemico del bieco Nozzolo e della gigantesca Cadria, la regina delle Giudicarie, dalla quale s'imperava sul rovescio di qualunque nostra posizione. Più immediatamente era nostro anche il Monte Nae, l'altro pilastro che, contrapponendosi al Tomeabrù, apre l'anfiteatro di Valle dei Concei.
Una situazione tattica assurda, dunque. Tutti i nostri posti avanzati potevano essere ghermiti a capriccio dai monti che li dominavano da presso. Le gran guardie di fondo valle potevano essere tagliate fuori anche da pochi uomini che avessero evitato posti avanzati e sfondato senza troppa fatica la linea delle piccole guardie. Tutto il sistema della difesa di Val di Ledro, inoltre, era perduto se il nemico fosse riuscito a sboccare alle nostre spalle, nella Val d'Ampola o nella Piana di Tiarno.
Da quanto ho detto appare che non tutta la Val di Ledro era affidata al 123°; questi finiva con un posto avanzato in Val Molini, tra il Pari e Cima d'Oro, al quale si giungeva risalendo da qui la Val Molini. Le pendici di Cima d'Oro e la Valle più propriamente detta del Ponale ci furono affidate soltanto qualche mese dopo, quando fu creato il quarto battaglione".
RENF - Fonte
Fioroni Giovanni, LA VALLE DI LEDRO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, Edizioni Temi, Trento 2008.
Lodolini Armando, QUATTRO ANNI SENZA DIO, Volume II, Gaspari Editore, Udine 2005.
REVI - Data
1917/05/24
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Italiano - Latino
LSCT - Categoria
Commemorativa
LSII - Trascrizione testo graffito
Cornice decorata con motivi floreali
Fregio del 123° Reggimento Fanteria
TRINCEE E CAVERNE
PERCHÈ INTATTO SI SERBI
L'IMPETO DELLA VITTORIA
LA 2ª COMPˣ NEL XXIV MAGGIO MCMXVII
LSIO - Trascrizione testo originale
Cornice decorata con motivi floreali
Fregio del 123° Reggimento Fanteria
TRINCEE E CAVERNE
PERCHÈ INTATTO SI SERBI
L'IMPETO DELLA VITTORIA
LA 2ª COMPˣ NEL XXIV MAGGIO MCMXVII
LSTI - Traduzione in italiano
123° Reggimento Fanteria
Trincee e caverne
perché intatto si serbi
l'impeto della vittoria
(Realizzata dalla) 2ª Compagnia del 123° Reggimento Fanteria nel 24 Maggio 1917
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in cavo
LSIM - Materiali utilizzati
Marmo
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Integro
DO - Fonti e documenti di riferimento
BIB - Bibliografia che menziona il graffito
Lodolini Armando, QUATTRO ANNI SENZA DIO, Volume II, Gaspari Editore, Udine 2005.
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Rilevamento
Matteo Volpe
24/12/2017
Foto di
Matteo Volpe
24/12/2017
Foto di
Matteo Volpe
04/09/2022
Notizia storica
Matteo Volpe
04/10/2022
Inserimento
Matteo Volpe
04/10/2022
AN - Annotazioni
Gallery
a. La targa della 2^ Compagnia del 123° Reggimento Fanteria
b. La casa (al tempo un fienile "simile ad una torre") su cui è apposta la targa
c. La targa sul muro della vecchia casa
d. La casa e la strettoia