L'epigrafe in oggetto riporta il nome di un militare austro-ungarico di origine slovena, accompagnato dalla data 1 maggio 1917 e dall'indicazione "z.m. Gorica".
Sottratta da ignoti, la targa fu restituita negli anni '90 ad Antonio Scrimali, che a sua volta la consegnò allo Jamarski Klub Temnica, associazione che attualmente la ha in custodia.
L'indicazione del nome e della data indurrebbe a ritenere che sia stata posta, forse in epoca postbellica, per commemorare un militare caduto in prossimità della grotta.
Dall'esame delle Verlustlisten non emergono tuttavia riscontri risolutivi: dei cinque militari rispondenti al nome di Josef / Jozef / Jožef Mozetič, tutti provenienti dal distretto di Gorizia, un primo, di cui non è noto il reparto, risulta deceduto nel novembre 1916; due appartenevano al K.u.K. Infanterie Regiment Nr. 97, sempre schierato altrove; due infine al K.K. Landwehr Infanterie Regiment Nr. 27 Laibach, dei quali uno ferito nell'agosto 1915 e il secondo fatto prigioniero proprio nel maggio 1917 (il giorno 7) e inviato all'Asinara.
Si nota, infine, che non è noto il significato dell'acronimo "z.m." e che il nome "Jozef" non corrisponde né alla corretta grafia slovena (Jožef), né a quella tedesca (Josef).
La Grofova Jama o Grotta del Conte (altresì nota con i toponimi di Grotta del Fuoco, Vogenca e Brezno na Grmadi) è una cavità naturale carsica profonda 46 metri e lunga circa 300 metri. Formata dallo scorrere dell'acqua attraverso il calcare della formazione di Povir (risalente al Cretacico inferiore, 140 milioni di anni fa), la grotta è caratterizzata dalla presenza di un importante deposito di riempimento di argilla, depositatasi circa 11 milioni di anni fa e composta principalmente di montmorillonite, minerale che deriva dall'alterazione in superficie di ceneri vulcaniche, probabilmente depositate dal vulcano Smrekovec, attivo circa 25 milioni di anni fa.
La grotta fu usata come rifugio dall'esercito austro-ungarico ed era capace di ospitare 660 uomini. A tale scopo fu murato l'ingresso naturale e furono state scavate quattro nuove gallerie d'ingresso; l'interno fu adattato con scale e piattaforme, con terrazzamenti in legno.