Settore: Giudicarie - Alto Garda - Vallagarina
Da ottobre 1916 fino ad aprile 1918, il 123° Reggimento Fanteria della Brigata Chieti operò in Val di Ledro, principalmente nelle zone tra Monte dei Pini, la Val Concei e i posti avanzati sotto i monti Tomeabrù, Parì e Cima Oro.
L'attuale Cima Cocca (per i locali, "Cuca") era nota durante la guerra con il il toponimo di "Quota 1375", riferito alla zona dove aveva sede il Comando con i vari depositi e baraccamenti. Il fortino più avanzato è situato proprio sulla sommità del rilievo, a quota 1404 metri, ed era collegato con la zona di Comando tramite una trincea che ad oggi, in alcuni tratti, è ancora ben visibile. Nel suo diario "Quattro anni senza Dio", Armando Lodolini, Sottotenente e poi Capitano del 123° Reggimento Fanteria, racconta com'erano dislocati i battaglioni in Val di Ledro, da ottobre 1916 a settembre 1917; nelle pagine del diario viene anche menzionato il fortino di Cima Cocca, cui è apposta la targa qui presentata: "Analogamente ai posti avanzati dei Dossi, anche la Val di Ledro ne possedeva uno, e cospicuo, alla Cocca, un piccolo massiccio separato dal Tomeabrù e dal Pari da un'ampia sella, e che cercava di opporsi alle difese meridionali delle due terribili montagne. Una situazione tattica assurda, dunque. Tutti i nostri posti avanzati potevano essere ghermiti a capriccio dai monti che li dominavano da presso. Le gran guardie di fondo valle potevano essere tagliate fuori anche da pochi uomini che avessero evitato posti avanzati e sfondato senza troppa fatica la linea delle piccole guardie. Tutto il sistema della difesa di Val di Ledro, inoltre, era perduto se il nemico fosse riuscito a sboccare alle nostre spalle, nella Val d'Ampola o nella Piana di Tiarno. (...) Il nostro fortino (sulla Cocca) sorgeva in una lunga contropendenza, al margine di un fitto bosco che si stendeva fino ai torrioni che formavano l'imprendibile vetta del Tomeabrù. Circa un chilometro e mezzo in zona neutra".