Il 37° Reggimento Artiglieria da Campagna si costituisce il 1° maggio 1915 in Civitacastellana per fusione dei due Gruppi già formati. Il comando è assunto dal Colonnello Conte Edoardo Rignon, al quale succedettero il Colonnello Filippo Barusso e in seguito il Colonnello Alfredo Cannoniere.
Il I Gruppo al comando del Maggiore Carlo Musso (sostituito nel febbraio del 1916 dal Maggiore Carlo Bellini, dal Maggiore Angelo Sagna nel 1917 e dal Maggiore Abramo Silicani sempre nel 1917), proveniente da Roma e costituito con personale del 13° Artiglieria da Campagna, è formato dalle seguenti Batterie: 1ª del Capitano Lauro Riviera, 2ª del Capitano Romolo Crisci e 3ª del Capitano Enrico Maltese.
Il II Gruppo comandato dal Tenente Colonnello Giovanni Garofolo (sostituito nel maggio del 1916 fino al termine della guerra dal Capitano Gavino Pizzolato che, in seguito, sarà promosso al grado di Maggiore) è formato a Foligno con personale proveniente dal 1° Reggimento Artiglieria da Campagna e da un nucleo proveniente dal 33° da Campagna di Terni. Il Gruppo è costituito dalle seguenti Batterie: 4ª del Tenente Italo Quarantelli, 5ª del Capitano Paolo Ruggeri-Laderchi e 6ª del Capitano Efisio Marras.
Tra il febbraio e l’aprile del 1917 si forma il III Gruppo del Reggimento, con la 7ª Batteria proveniente da Terni dal 33° da Campagna e l’8ª Batteria costituitasi a Bari presso il 35° da Campagna. Queste Batterie saranno in seguito incorporate nei primi due Gruppi (l’8ª nel I e la 7ª nel II), venendo così meno il III Gruppo di nuova costituzione.
Nei giorni che seguirono l’ordine di mobilitazione generale del 22 maggio 1915, il Reggimento partì con lunghi convogli ferroviari dai rispettivi accasermamenti di Roma e Foligno fino alla stazione di Conegliano, da dove proseguì per via ordinaria verso il fronte.
Assegnato inizialmente alla 29ª Divisione di Fanteria nella III Armata, il 37° Reggimento Artiglieria da Campagna, armato con pezzi da 75/906, rimase per tutta la durata del conflitto con questa Grande Unità, alternandosi frequentemente tra le sue Divisioni e prendendo parte a tutte le battaglie in posizione avanzata sul fronte del Carso, dell’Isonzo e nel basso Piave.
Il 6 dicembre 1916 le Batterie del I Gruppo furono schierate sul Debeli.
Il 3 giugno 1917 - durante la X battaglia dell’Isonzo, combattuta tra il 12 maggio e il 7 giugno 1917 - inizia un contrattacco sostenuto da ingenti forze austro-ungariche su tutto il fronte del Corpo d’Armata. La 1ª, la 3ª (comandata dal Capitano Lorito) e l’8ª Batteria, schierate oltre il Lago di Pietra Rossa, dalle pendici di Quota 92 apre il fuoco a puntamento diretto sulle trincee di Quota 219, ricaduta in mano del nemico in seguito al contrattacco. Così anche la 5ª Batteria che in posizione molto avanzata, da Quota 192, dirige un fitto fuoco sulla Quota 241, dalla quale partono al contrattacco le truppe imperiali. In questa circostanza l’intenso e preciso fuoco delle batterie del 37° Reggimento riesce in un primo momento a contenere e poi a bloccare gli assalti delle fanterie avversarie.
Tra le fila del Reggimento si annoverano ben due Medaglie d’Oro al Valor Militare: il Caporal Maggiore capo pezzo della 6ª Batteria Guido Pellizzari, caduto a Villanova di Farra il 29 novembre 1915 e il Tenente Giulio Blum, arruolatosi volontario all’età di 59 anni come soldato semplice e considerato l’animatore della 3ª Batteria; decorato con una Medaglia d'Argento al Valor Militare per il coraggioso comportamento tenuto a Monte Fortin il 20 ottobre 1915, nel luglio 1916 fu trasferito al 32° Reggimento Artiglieria da Campagna e cadde sulle pendici dell’Hermada il 23 maggio 1917, mentre guidava all’assalto una pattuglia di fanti dell'89° Reggimento della Brigata Salerno, della quale aveva chiesto e ottenuto il comando.