Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Lapide della prima sepoltura di Carlo Stuparich - Monte Cengio
Settore: Valsugana - Asiago
Codici
Codice
001905
ESC - Ente Schedatore
Associazione Storico Culturale Memores di Ala
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Lapide - Cimitero militare
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Veneto
PVCP - Provincia
Vicenza
PVCC - Comune
Cogollo del Cengio
PVCL - Località principale
Val Sillà
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Valsugana - Asiago
LTST - Toponimo storico località principale
Val Sillà
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
Carlo Stuparich nasce a Trieste il 3 agosto 1894 da Marco e Gisella Gentilli.
Dopo aver frequentato il liceo ginnasio comunale di Trieste, nel 1913 si iscrive all'Istituto di Studi Superiori di Firenze, seguendo il fratello Giani e l'amico Scipio Slataper.
Nonostante la giovane età si accostò anch’egli all’ambiente della celebre rivista «La Voce» di Prezzolini, manifestando le sue attitudini per la lirica, la letteratura di riflessione autobiografica e morale, nonché per la musica.
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, decide di arruolarsi come volontario insieme al fratello e all'amico presentandosi nel 1° Reggimento "Granatieri di Sardegna" a Roma.
In guerra assume il nome di Carlo Sartori in quanto suddito austriaco e irredento.
Il 2 giugno 1915 con il suo reparto raggiunge Monfalcone, retrovia delle trincee del Carso, partecipando alle prime due battaglie dell'Isonzo come soldato semplice.
Diventa sottotenente della Milizia Territoriale e, dopo un periodo di inattività sulle montagne soprastanti il Garda, rientra al fronte nel settore Oslavia - San Floriano - Lenzuolo Bianco.
L'Offensiva di Primavera, scatenata dall'esercito austriaco sin dal giorno 15 maggio 1916, tenta di sfondare le linee italiane per raggiungere la Val d'Assa e quindi la pianura.
Per questo il generale Cadorna, Capo di Stato maggiore italiano, fa convergere dal fronte orientale la 30ª Divisione, nella quale era inquadrata la Brigata "Granatieri di Sardegna". I due fratelli Stuparich sono quindi trasferiti nella Val Sillà sul monte Cengio (Altopiano di Asiago), nel tentativo di respingere l’attacco lanciato dal Capo di Stato maggiore austro-ungarico, generale Franz Conrad von Hötzendorf, contro le linee tenute dai reparti della 1ª Armata italiana.
Il 29 maggio gli austriaci iniziano a conquistare il pianoro del monte Cengio e si impossessano di Punta Corbin, occupando il Forte Corbin con le avanguardie della 28ª Divisione del colonnello Kliemann.
Nonostante il parere contrario del generale Pennella, alle truppe italiane viene dato l'ordine di rioccupare la zona.
L'azione di tre Compagnie del 2° Granatieri inizia nella notte e prevede la risalita della Val Sillà, la ricongiunzione con i soldati schierati sul ciglio settentrionale del Monte Cengio.
Al comando del 3º plotone del XCII battaglione c'è il Sottotenente Carlo Stuparich.
Alle sette del 30 maggio inizia l'attacco italiano a Punta Corbin, divampando furiosa per oltre 4 ore, quando il comandante dell'azione, Tenente Colonnello Camera, ordina la ritirata. Il Capitano Morozzo Della Rocca - Medaglia d'Oro al Valore Militare per le azioni sul monte Cengio - non vede il plotone comandato da Carlo Stuparich e invia una pattuglia per informarlo del ripiegamento.
La pattuglia non arriva a destinazione e così Carlo Stuparich - che avrebbe avuto la possibilità di ritirarsi - resta al posto assegnatogli assieme ai suoi granatieri, che vengono quasi tutti messi fuori combattimento. Vistosi circondato preferisce spararsi un colpo di rivoltella alla tempia, piuttosto che cadere nelle mani dei soldati austriaci e venire poi fucilato come traditore.
In sua memoria venne intitolato uno dei 41 Cimiteri di guerra dell’Altopiano dei Sette Comuni.
Nel 1919 alla sua memoria viene concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Nobilissima figura tempra di soldato, volontario dall’inizio della guerra, si votò con entusiasmo alla liberazione della terra natia. Comandante di una posizione completamente violata, di fronte a forze nemiche soverchianti, accerchiato da tutte le parti, senza recedere di un passo, sempre sulla linea del fuoco animò e incitò i dipendenti, fulgido esempio di valore, finché rimasti uccisi e feriti quasi tutti i suoi uomini e finite le munizioni, si diede la morte per non cadere vivo nelle mani dell’odiato avversario.»
— Monte Cengio, 30 maggio 1916.
Inizialmente le spoglie di Carlo sono state tumulate in Val Sillà, un centinaio di metri a valle della località "Pilastri", quindi traslate nel cimitero di Tresché Conca, all'esterno del quale adesso si può vedere la lapide della tomba.
Nel 1929 il fratello Giani fa trasferire il corpo di Carlo all'interno del cimitero di Sant'Anna a Trieste, dove ripose nella tomba di famiglia.
RENF - Fonte
Fabio Todero, CARLO E GIANI STUPARICH. ITINERARI DELLA GRANDE GUERRA SULLE TRACCE DI DUE VOLONTARI TRIESTINI, Lint Editoriale, Trieste 1997.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, LE MEDAGLIE D’ORO AL VALORE MILITARE DAL 1915 AL 1916, (a cura del Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia), Tipografia Regionale, Roma 1968.
REVI - Data
1916/05/30
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Italiano
LSII - Trascrizione testo graffito
QUI CADDE
[...]
E PER 3 ANNI RIPOSÒ
CARLO STUPARICH SAR[...]
VOLONT. TRIESTINO
S. T. I° GRANATIERI
DECORATO
CON MEDAGLIA D'ORO
AL VALORE M.
LSIO - Trascrizione testo originale
QUI CADDE
IL 30.V.1916
E PER 3 ANNI RIPOSÒ
CARLO STUPARICH SARTORI
VOLONT. TRIESTINO
S. T. I° GRANATIERI
DECORATO
CON MEDAGLIA D'ORO
AL VALORE M.
LSTI - Traduzione in italiano
QUI CADDE
E PER 3 ANNI RIPOSÒ
CARLO STUPARICH SARTORI
VOLONTARIO TRIESTINO
SOTTO TENENTE I° GRANATIERI
DECORATO
CON MEDAGLIA D'ORO
AL VALORE MILITARE
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in cavo
LSIM - Materiali utilizzati
Pietra
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Integro
STCO - Note
Le sue spoglie vennero successivamente traslate al cimitero di Treschè Conca, nell'odierno comune di Roana.
DO - Fonti e documenti di riferimento
BIB - Bibliografia che menziona il graffito
Rigoni Sergio, Borgo Valter, Borgo Luca, LE SCRITTE DELLA GRANDE GUERRA DALL'ASTICO AL BRENTA, Vicenza 2018.
Rigoni Stern Mario, Chiesa Antonio, PAROLE SULLE PIETRE - LA GRANDE GUERRA SULL'ALTIPIANO DI ASIAGO, Accademia Olimpica, Vicenza 2005.
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Foto di
René Querin
09/06/2021
Inserimento
René Querin
18/10/2022
AN - Annotazioni
Gallery
a. La lapide funeraria di Carlo Stuparich
b. Il luogo della prima sepoltura di Carlo Stuparich
c. La lapide funeraria di Carlo Stuparich
d. Foto d'epoca della prima sepoltura di Carlo Stuparich (foto da Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna Presidenza)
e. Giani Stuparich sulla tomba del fratello Carlo (foto da Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna Presidenza)