L'iscrizione, realizzata dagli alpini della 101ª Compagnia del Battaglione Bicocca (2° Reggimento Alpini) nel luglio del 1916, indica il luogo dove operava la stazione di arrivo della teleferica deputata al trasporto dei materiali in favore del presidio italiano dislocato sulla vetta del Monte Nero. Tale teleferica, analogamente alla tortuosa mulattiera intagliata sul pendio del Lavadôr, si dipartiva dalla zona della Colletta Kozliack (selletta posta fra il Krn/Monte Nero e la cresta nord-orientale del Kožljak) e risultava pesantemente soggetta al fuoco dell'artiglieria austro-ungarica: infatti, entrambe le opere venivano impiegate per i trasporti dei rifornimenti prevalentemente di notte e nei momenti in cui il pendio veniva nascosto dalle nebbie che frequentemente avvolgono il luogo.
Il Battaglione Alpini di Milizia Mobile Bicocca, costituito nel novembre del 1915 presso Dronero dal Magazzino di Mobilitazione dell'omonimo battaglione, affluì sulle posizioni del Monte Nero l'1 maggio del 1916; vi si mantenne per 20 giorni, per poi assumere la responsabilità della difesa del Monte Rosso, ove fino al 3 luglio fu impegnato in lavori di fortificazione, colpi di mano e attività di sorveglianza "in faccia al nemico". Dal 3 luglio al 3 settembre 1916, il Battaglione Bicocca si trovò nuovamente sulle posizioni di seconda linea fra Monte Nero, Kozliack (Kožljak) e Monte Pleca (Pleče), dove impiegò i suoi reparti in lavori vari. A quest'ultimo periodo risale la realizzazione dell'epigrafe e, con ogni probabilità, la sistemazione della stazione di arrivo sommitale della teleferica sopra richiamata.