Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Iscrizione del K.K. Standschützen Bataillon Bezau su basamento per mitragliatrice - La Roda
Settore: Giudicarie - Alto Garda - Vallagarina
Codici
Codice
002662
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Iscrizione
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Trentino-Alto Adige/Südtirol
PVCP - Provincia
Trento
PVCC - Comune
Ledro
PVCL - Località principale
La Roda
PVSL - Località specifica
Cima Mazon
PVSE - Altra denominazione
Grota de Marasc
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Giudicarie - Alto Garda - Vallagarina
LTST - Toponimo storico località principale
Laroda
LTSL - Toponimo storico località specifica
Laroda Sattel
LTSE - Altra denominazione
Mason
;
Mazon
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Impero Austro-Ungarico (Österreichisch-Ungarische Monarchie / Osztrák-Magyar Monarchia)
ESBE - Forza Armata
Imperiali e Regie Forze Armate Terrestri austro-ungariche (K.u.K. Landstreitkräfte)
ESBN - Esercito nazionale
Imperial - Regio Esercito Nazionale Austriaco (K.K. Landwehr)
ESBA - Arma
Fanteria (Infanterie)
ESBS - Specialità
Fanteria (K.K. Landwehr Infanterie / Schützen)
ESBZ - Specializzazione
Formazioni Volontari (Freiwilligen Formationen)
ESBB - Battaglione, Battaglione autonomo, Gruppo
Imperial - Regio Battaglione Standschützen Bezau (K.K. Standschützen Bataillon Bezau)
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
L’epigrafe in commento, realizzata sui lati di un basamento in calcestruzzo per mitragliatrice (probabilmente in funzione antiaerea; cfr. Kaufmann, "Una cronaca di guerra", op. cit., 17 agosto e 15 settembre 1917) collocato su uno sperone roccioso fiancheggiante la sella a sud della cima de La Roda, testimonia la presenza, sin dal 1915, dell’Imperial - Regio Battaglione Standschützen Bezau a presidio delle fortificazioni di cresta sul versante destro della Val Concei.
Al momento della mobilitazione del maggio 1915, il Battaglione Bezau comprendeva circa 500 fucilieri, divisi in tre compagnie.
Giunto a Breguzzo a fine maggio 1915, il Battaglione fu assegnato alla 50. Halb-Brigade agli ordini dell'Oberst Theodor Spiegel. La 1ª Compagnia occupò la linea tra Pieve di Bono, Forte Cariola e Taiade; la 2ª Compagnia fu assegnata alla zona del Monte Cadria, prendendo posizione sulla cresta settentrionale fino alla Gavardina, alla testata della Val Concei; la 3ª invece fu schierata sul lato destro della Valle del Torrente Adana, tra Forte Corno e Forte Peschiera, a presidio delle opere di sbarramento della valle.
A causa della durezza del servizio in montagna, gli effettivi del Battaglione diminuirono rapidamente, tanto che nel 1916 furono formate due compagnie e nella primavera 1918 solo una.
Organico alla 49. Divisione di Fanteria dalla fine del 1917, il 23 maggio 1918 il Battaglione (ad eccezione dei mitraglieri, costituiti in un reparto autonomo) ricevette l’ordine di lasciare le posizioni sino ad allora duramente difese e fu schierato in alta Val di Genova, inizialmente con compiti di supporto (vettovagliamento e trasporti vari) alle postazioni in quota del Passo dei Segni e della Busazza e dal 15 luglio a presidio del Passo Scaranzon delle Rocchette (2.947 m.). Il Battaglione, confluito nello Standschützen Gruppe Bregenz nella stessa estate del 1918, rimase nella zona meridionale del gruppo della Presanella fino alla fine del conflitto.
Allo scoppio delle ostilità tra Regno d’Italia e Duplice Monarchia, la dorsale tra il Monte Cadria e la cima de La Roda, dove si trova l’epigrafe in oggetto, rientrava nel III Rayon (ossia il terzo dei cinque settori in cui era stato suddiviso il Trentino meridionale) e in particolare nel II Abschnitt “Judicarien”, che comprendeva il territorio da Cima Presena, nel gruppo dell’Adamello, alla Gaverdina, alla testata della Val Concei, dove si saldava al contiguo Abschnitt Riva.
Le caratteristiche fisiche di tale territorio, di alta e altissima montagna e di difficile accessibilità, consentirono all’Esercito austro-ungarico di presidiare efficacemente le linee di difesa, approntate sulle creste, con i pochi uomini allora a disposizione per il nuovo fronte meridionale; in particolare, furono chiamati a tale compito i Kaiserjäger e gli Standschützen delle compagnie locali (Bondo, Breguzzo, Tione-Stenico), affiancati da battaglioni del Vorarlberg (Klausen, Kaltern e Bezau).
Due importanti testimoni di questo settore fortificato sono lo Standschützen Oswald Kaufmann, del Battaglione Bezau, e il primo tenente dei Kaiserjäger Felix Hecht von Eleda. I loro diari raccontano non solo delle azioni militari che li videro coinvolti, ma anche della vita quotidiana dei soldati in trincea e dei loro stati d’animo.
Nell’Abschnitt Judicarien, la linea di massima resistenza partiva dalla val del Chiese, presidiata dai forti Corno, Larino e Cariola, e saliva verso il Monte Cadria, passando da Malga Taiade, dal Nozzolo Piccolo e Nozzolo Grande; dal Cadria la linea proseguiva lungo le creste fino alla Gavardina, passando dalle cime Mazon, La Roda e Campei. Malga Ringia, situata in una vasta conca ai piedi del versante settentrionale del Nozzolo, a quota 1400 metri, era il centro logistico di tutto il settore difensivo del Nozzolo e del Cadria, ed era servita da una strada che saliva da Deserta, abitato ubicato poco sopra il Forte Cariola. Da Malga Ringia partivano i sentieri per i diversi settori della prima linea (Lupetto, Taiade, Pozza di Cadria e Nozzolo) e la teleferica che riforniva il Nozzolo e la Pozza di Cadria. Presso la conca si trovavano gli acquartieramenti, i magazzini, i bagni e altri servizi; dal novembre 1915 vi furono collocati due obici da 10 cm del Forte Cariola. Malga Pura, altro centro logistico situato poco più a nord di Malga Ringia, serviva invece le zone di Bocca Tortavai, cima Mazon e cima La Roda; fondamentale era il funzionamento delle teleferiche per il rifornimento alle cime.
Dal diario di Oswald Kaufmann si viene a sapere che le pendici del Cadria erano state suddivise in tre settori militari.
“Cadria I” comprendeva la cima della montagna e le anticime della cresta, fino circa alla quota di 2100 m, e, molto probabilmente, anche la cresta montuosa nord-occidentale che dalla vetta porta alla Pozza di Cadria.
“Cadria II” era il più articolato e complesso settore difensivo della cresta montuosa e comprendeva invece il sottostante tratto di cresta, dalla quota di 2100 metri alle alture sovrastanti la Bocca di Cadria. Un primo ordine di trincee saliva presso il macereto sovrastante Malga Cadria e permetteva il controllo della Bocca di Cadria e del ripido versante che domina sul pianoro di malga Vies. Un secondo ordine di trincee fortificava ulteriormente il settore: la linea percorreva il crinale della parete rocciosa sopra il macereto e si raccordava con la trincea della cresta della montagna, scavata in buona parte nella viva roccia. In questa parte superiore del Cadria II alcune postazioni in caverna integravano le opere di superficie, mentre una ardita strada militare verso la Valle del Cadria permetteva l'accesso e il rifornimento del settore. Lungo il suo percorso si apre l'opera sotterranea più estesa di tutto il Cadria, una grande galleria per la cui realizzazione fu impiegata sicuramente anche la Compagnia di Standschützen di Oswald Kaufmann, che nelle sue memorie accenna in più di un'occasione al lavoro condotto.
Nel “Cadria III”, infine, rientravano i posti di presidio della cresta tra Cadria e La Roda, passando per la Bocca di Tortavai, Cima Mazon, e la sella a sud de La Roda (“Laroda Sattel”).
I soldati che prestavano servizio in queste zone dovevano fare i conti un terreno posto ad altezze superiori ai 2000 m e dai versanti assai scoscesi; durante l’inverno, le nevicate eccezionali degli anni di guerra costrinsero gli uomini dei presidi a rimanere isolati nelle proprie posizioni anche per lunghi periodi.
Come anche raccontano sia Felix Hecht che Oswald Kaufmann, a partire dalla primavera 1916, le pendici del Cadria III rivolte verso val di Concei videro gli Austro-Ungarici impegnati in numerose incursioni, scendendo dai ripidi canaloni per assalire gli avamposti italiani. Fino alla fine del conflitto, le operazioni imperiali in zona rimasero tuttavia limitate a sporadiche incursioni verso gli avamposti di osservazione degli Italiani. Questi ultimi, d’altra parte, non intrapresero mai grandi operazioni, in ragione delle proibitive caratteristiche del terreno. Nel 1918 il generale Badoglio fu in val di Ledro per studiare la messa in atto di una ipotizzata offensiva al settore del Nozzolo-Cadria: già dalle prime verifiche sul campo si rese conto che l'operazione avrebbe comportato un numero altissimo di perdite e decise pertanto di bocciarla in pieno.
La sola montagna costituiva di per sé un bastione formidabile, un ostacolo durissimo per chi avesse osato attaccarla. La vita dei difensori fu ugualmente dura e infelice, tra bombardamenti quotidiani, pattugliamenti su terreni insidiosi, fame disperata e la natura selvaggia e impietosa delle alte quote.
RENF - Fonte
Fioroni Giovanni, LA VALLE DI LEDRO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, Edizioni Temi, Trento 2008.
Ischia Marco, Tamburini Arianna, SULLE ORME DEL TENENTE HECHT - LA LINEA DIFENSIVA AUSTRO-UNGARICA NELLA GRANDE GUERRA - DALLA CINTURA DEI FORTI DI LARDARO ALLA VETTA DEL CADRIA, Tipografia Editrice Temi, Trento 2013.
Joly Wolfgang, STANDSCHÜTZEN - DIE TIROLER UND VORALBERGER K.K. STANDSCHÜTZEN-FORMATIONEN IM ERSTEN WELTKRIEG. ORGANISATION UND EINSATZ, Universitätsverlag Wagner, Innsbruck 1998.
Kaufmann Oswald, LA MIA CRONACA DI GUERRA, Centro stampa Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, Trento 2002.
von Mörl Anton, STANDSCHÜTZEN VERTEIDIGEN TIROL 1915-1918, Universitätsverlag Wagner, Innsbruck 2014.
Weiser Fritz, KAISERSCHÜTZEN, TIROLER-VORALBERGER LANDSTURM UND STANDSCHÜTZEN, Jasper Verlag, Wien 1932.
REVI - Data
1917/00/00
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Tedesco
LSCT - Categoria
Data
;
Prevalentemente di reparto - Collettiva
LSII - Trascrizione testo graffito
1915-1916 BAON BEZAU
1917
GTI.19 17.AF.
LSIO - Trascrizione testo originale
1915-1916 BAON BEZAU
1917
GTI.19 17.AF.
LSIN - Interpretazione
K.K. Standschützen Bataillon Bezau
Jahre 1915-1916-1917
GTI. AF.
LSTI - Traduzione in italiano
Imperial - Regio Battaglione Standschützen Bezau
Anni 1915-1916-1917
GTI. AF.
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in rilievo
LSIM - Materiali utilizzati
Cemento
LSDM - Dimensioni
Grande
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Parzialmente danneggiato
STCO - Note
L’epigrafe si trova sui lati di un basamento per mitragliatrice in calcestruzzo e, con molta probabilità, è stata fatta con uno stampo in lamiera in cui i singoli caratteri (lettere e numeri) sono stati ricavati con punzonature ravvicinate. Quanto alla parte centrale, con la data 1917 in rilievo, probabilmente è stato inserito uno stampo in legno. I caratteri in rilievo risultano comunque piuttosto danneggiati, a causa dell'esposizione alle intermperie.
Il basamento per mitragliatrice con l’epigrafe presenta ancora il perno in ferro cui era fissata l’arma. Analoghi basamenti per mitragliatrice, con perno a vite, si ritrovano in corrispondenza delle postazioni ricavate all’interno degli speroni di roccia che si protendono lungo le pendici orientali dei rilievi della dorsale che congiunge il Cadria con La Roda.
DO - Fonti e documenti di riferimento
BIB - Bibliografia che menziona il graffito
Riccadonna Donato, Zattera Mauro, SENTIERI DI CONFINE, Grafica 5, Arco 2015.
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Ritrovamento
Josef (G.M.) di Enguiso
01/06/1980
Segnalazione
Josef (G.M.) di Enguiso
06/06/2018
Rilevamento
Matteo Volpe
06/06/2018
Foto di
Matteo Volpe
06/06/2018
Foto di
Sergio Cassia
15/04/2023
Notizia storica
Matteo Volpe, Sergio Cassia
07/03/2024
Inserimento
Matteo Volpe
07/03/2024
Aggiornamento
Sergio Cassia
17/03/2024
AN - Annotazioni
OSS - Osservazioni
I versanti orientali del Cadria e de La Roda, affacciati sulla Val Concei, sono molto erti e caratterizzati da grandi speroni di roccia, emergenti come pinnacoli un centinaio di metri sotto la cresta delle cime. Alcuni di essi furono fortificati dall’Esercito austro-ungarico, che realizzò postazioni avanzate per presidiare e proteggere la linea di confine sulla cresta.
Il carattere decisamente impervio dei luoghi è testimoniato anche dal toponimo locale dell’area, nota come “Grota de Marasc”, indicante una parete di roccia molto erta, con piante fitte e intricate in sommità.
Si segnala il diario di Oswald Kaufmann ("La mia cronaca di guerra", op. cit.): l'Autore, originario di Hinterreuthe nel Bregenzer Wald e mobilitato con il Battaglione Standschützen Bezau, riporta vari episodi accaduti durante la sua permanenza in questi luoghi, tra il 1915 e il 1918. In modo particolare, nel 1917, racconta spesso, con entusiasmo, di aver fatto parte ad esercitazioni nel reparto mitragliatrici (M.G.A.). Nel libro sono riportati anche alcuni suoi disegni a matita, oltre a molte cartoline e foto inviate alla famiglia.
Gallery
a. L'iscrizione del K.K. Standschützen Bataillon Bezau su basamento per mitragliatrice
b. La prima parte dell'iscrizione
c. La seconda parte dell'iscrizione
d. Particolare
e. Particolare
f. Il basamento con l'iscrizione
g. Il basamento con l'iscrizione
h. Il basamento prima della pulizia
i. La trincea che conduce alla postazione per mitragliatrice
j. La galleria presso la postazione
k. Il K.K. Standschützen Bataillon Bezau in linea presso la Laroda Sattel
l. Basamento per mitragliatrice presso un altro sperone roccioso
m. Particolare del basamento
n. Lo sperone roccioso
o. L'ingresso allo sperone
p. La galleria all'interno dello sperone
q. Un altro basamento per mitragliatrice presso un altro sperone roccioso
r. Il versante impervio denominato Grota de Marasc