Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Iscrizione a ricordo della presa del Monte Nero e Monte Rosso - Svino
Settore: Alto Isonzo
Codici
Codice
000996
ESC - Ente Schedatore
Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Iscrizione
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Slovenia
PVCR - Regione
Goriška
PVCC - Comune
Kobarid
PVCL - Località principale
Svino
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Alto Isonzo
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano
ESBA - Arma
Fanteria
ESBS - Specialità
Alpini
ESBR - Reggimento
3° Reggimento Alpini - 4° Reggimento Alpini
ESBB - Battaglione, Battaglione autonomo, Gruppo
Battaglione Alpini Susa - Battaglione Alpini Exilles - Battaglione Alpini Intra - Battaglione Alpini Val d'Orco
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
Il monumento in oggetto ricorda l'epica presa de Monte Nero da parte dei Battaglioni Exilles e Susa. Il 16 giugno di cento anni fa gli alpini del 3° reggimento espugnano con un abile colpo di mano la vetta del Monte Nero, una posizione austriaca considerata inespugnabile per il profilo della montagna e per le difese che la presidiano. E’ il primo successo italiano nella Grande Guerra, poche settimane dopo la discesa in campo il 24 maggio 1915. La conquista della vetta fa parte della strategia di Cadorna per il raggiungimento dell’Isonzo ed è un’operazione che viene affidata agli Alpini del IV corpo d’armata. Nella notte senza luna tra il 15 ed il 16 giugno del 1915, sei compagnie dei battaglioni alpini piemontesi Susa ed Exilles partono all’assalto della vetta del Monte Nero. Si tratta nei fatti di un colpo di mano e gli ordini per i plotoni sono chiari: arrampicarsi, stare sotto, non mancare un solo passo per non perdere contatto, silenzio assoluto, non tossire, non chiamarsi neppure sottovoce e attenzione a non smuovere sassi. Mentre gli alpini del Susa iniziano la salita dalla cresta nord con l’intento di conquistare il costone occidentale, tre compagnie dell’Exilles attaccano il versante meridionale, più ripido e scoperto, puntando direttamente alla vetta. Approfittando del buio e della nebbia, dopo tre ore di marcia e scalate gli uomini dell’Exilles – che portano con sé anche un pesante sacco pieno di terra per crearsi un riparo di fortuna - giungono in prossimità delle postazioni austriache e, udito a distanza l’inizio dello scontro tra il Susa e i difensori, partono all’assalto della cima. In testa c’è il ventenne Alberto Picco, sottotenente dell’84ma compagnia, personaggio singolare poiché è uno dei fondatori dello Spezia calcio (a lui è intitolato lo stadio della cittadina ligure). Gli alpini del battaglione Exilles si avvicinano silenziosamente alle posizioni austriache e piombano sui difensori alle 3.30 con Picco in testa, il quale viene colpito gravemente e morirà in seguito alle ferite riportate. Alle 4.45, dopo ore di aspri combattimenti alla baionetta, l’84ma dell’Exilles, comandata dal capitano torinese Vincenzo Arbarello, travolge ogni resistenza e pianta il tricolore sulla vetta, sacrificando non pochi uomini. Sull’altro versante, il Susa attraversa un nevaio ghiacciato per aggirare le difese degli austriaci e riesce a catturare un intero battaglione nemico con tutto il proprio stato maggiore. E’ un’azione fulminea e coraggiosa, quella del 3° alpini: un blitz da forze speciali. Gli austriaci tenteranno subito dopo di riprendersi la vetta, ma verranno respinti, anche con l’aiuto di pietre fatte accumulare da Arbarello e scagliate contro gli attaccanti. Non solo sui bollettini e sui periodici italiani si parla del Monte Nero – su cui verrà scritto uno dei canti più famosi e struggenti degli Alpini - e dei battaglioni Exilles e Susa (entrambi decorati di medaglia d’argento al valor militare). La giornalista viennese Alice Schalek - una delle prime donne corrispondenti dal fronte – nel 1916 cita infatti l’azione nel suo libro ‘Am Isonzo’ (recentemente pubblicato anche in italiano): “Quando qui si parla di questo brillante attacco, che nella nostra storia della guerra viene registrato apertamente come un successo del nemico, ognuno aggiunge in fretta: «Giù il cappello davanti agli alpini, è stato un capolavoro!»”.
REVI - Data
1917/00/00
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Italiano
LSII - Trascrizione testo graffito
Monte Nero
Battaglioni
/ Susa - Exilles
Monte Rosso
/ Battaglioni
Intra - Val d'Orco
/ 3° 4° Alpini
A modesto ricordo della grande impresa
di quelli che lidearono
/ di quelli che la compirono
16 giugno 1915
LSIO - Trascrizione testo originale
Monte Nero
Battaglioni
/ Susa - Exilles
Monte Rosso
/ Battaglioni
Intra - Val d'Orco
/ 3° 4° Alpini
A modesto ricordo della grande impresa
di quelli che lidearono
/ di quelli che la compirono
16 giugno 1915
LSTI - Traduzione in italiano
Monte Nero
Battaglioni
/ Susa - Exilles
Monte Rosso
/ Battaglioni
Intra - Val d'Orco
/ 3° - 4° - Reggimenti Alpini
A modesto ricordo della grande impresa
di quelli che lidearono
/ di quelli che la compirono
16 giugno 1915
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in cavo
LSIM - Materiali utilizzati
Pietra
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Integro
DO - Fonti e documenti di riferimento
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Rilevamento
Marco Mantini, Marco Pascoli
11/04/1999
Foto di
Giorgio Pisaniello
23/08/2019
Inserimento
Giorgio Pisaniello
20/11/2021
AN - Annotazioni