Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Iscrizione "1917" -Brezzo di Bedero
Settore:
Codici
Codice
003049
ESC - Ente Schedatore
Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Iscrizione
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Lombardia
PVCP - Provincia
Varese
PVCC - Comune
Brezzo di Bedero
PVCL - Località principale
Castellaccio
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
L’appostamento in caverna n.20, “Castellaccio” Sul fianco meridionale del Castellaccio di Bedero si trova, ben incassato tra due alte pareti di roccia calcarea, il grande ingresso all’appostamento in caverna n.20. Come l’appostamento gemello n.21, collocato più a nord, in località Sirpo, il Castellaccio era destinato ad accogliere due dei quattro potenti pezzi di una batteria di cannoni da 149mm in acciaio. Dall’ampio portale in calcestruzzo fine¬mente ri¬finito con stilature, il sistema di gallerie si dirama per circa 100 metri, in leggera pendenza per il deflusso delle acque: sulla sinistra si trova un ricovero adattato a vasca di raccolta delle acque; più avanti due brevi rami laterali, ciechi, sono le riservette per le cariche di lancio ed i proietti, rispettivamente. In fondo, scendendo decisamente, si trovano le due grandi camere destinate ai cannoni: pressoché tonde in pianta, ampie 8x7,5 metri, per 5 di altezza, sono collegate fra loro da uno stretto cunicolo; sulla sinistra una piccola nicchia dà accesso al pozzo verticale che, grazie ad una scaletta a cambre d’acciaio di oltre 12 metri, conduce all’osservatorio blindato, mentre un cunicolo di 25 metri (il “soccorso”) porta all’esterno in caso di emergenza. Salvo un massiccio portale di calcestruzzo ad arco ribassato posto poco prima della postazione più lontana, le pareti e le volte non sono rivestite, data la robustezza della roccia. Le opere in calcestruzzo, come il portale d’ingresso e le due immense feritoie troniere a doppia strombatura, sono realizzati con una cura decisamente migliore che nel caso del Sirpo. I pezzi d’artiglieria del Castellaccio, capaci di una gittata utile di oltre 12 chilometri, avevano come obiettivo potenziale la piana di Luino (in particolare il ponte ferroviario sul Tresa) e le valli del Tresa e del Margorabbia. da La Grande Guerra in Lombardia- Camillo de Milato
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Italiano
LSII - Trascrizione testo graffito
1917
LSIO - Trascrizione testo originale
1917
LSTI - Traduzione in italiano
1917
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in cavo
LSIM - Materiali utilizzati
Cemento
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Integro
DO - Fonti e documenti di riferimento
CM - Compilazione e aggiornamenti
AN - Annotazioni
OSS - Osservazioni
foto di Dario Colombo