Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Fregio del 4° Reggimento Genio Pontieri - Ponte di Colussa
Settore: Basso Isonzo - Carso
Codici
Codice
001129
ESC - Ente Schedatore
Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Iscrizione
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Friuli Venezia Giulia
PVCP - Provincia
Gorizia / Gurize / Gorica
PVCC - Comune
San Canzian d'Isonzo
PVCL - Località principale
Colussa
PVPE - Altra denominazione
Ponte della Colussa
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Basso Isonzo - Carso
LTST - Toponimo storico località principale
Ponte n° 12 "di Colussa"
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano
ESBA - Arma
Genio
ESBS - Specialità
Pontieri
ESBR - Reggimento
4° Reggimento Genio Pontieri
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
Durante la guerra, lungo il corso dell'Isonzo si trovavano numerosi ponti stabili, realizzati dall'Esercito italiano per garantire il trasporto di truppe e materiali verso il vicino fronte carsico, liberando così il materiale regolamentare usato per costruire i ponti di equipaggio necessari a operare il primo passaggio. L'opera fu affidata alle compagnie del 4° Reggimento Genio Pontieri assegnate alla 3ª Armata, coadiuvate da compagnie di zappatori.
Il fregio in oggetto è testimoniato da una foto d'epoca, risalente - in base alle indicazioni contenute sulla busta contenente le immagini - al dicembre 1916; era collocato sulla spalletta del "sottopassaggio obliquo costruito nella strada di accesso al ponte di riva destra", come riportato a tergo della fotografia.
La vicenda storica dei ponti militari italiani sull'Isonzo presso Colussa risulta piuttosto articolata.
Già nel luglio del 1915, la 12ª Compagnia Pontieri vi aveva gittato un primo ponte di equipaggio (ritirato in occasione delle piene del fiume, per poi essere nuovamente gittato). Di seguito, la compagnia costruì un ponte permanente per singola carreggiata che, al novembre del 1915, si presentava stabile in legno e con un una portata massima di 6000 kg (da intendere con valenza per "due colonne di veicoli di tal peso transitanti in senso contrario").
A questo punto, il Ponte di Colussa era costituito da due viadotti susseguenti che superavano le rispettive principali diramazioni fluviali dell'Isonzo, con in mezzo e ai lati un ampio tratto di carreggiata in ambiente golenale e/o alluvionale: perciò, la documentazione dell'epoca si riferiva a questo primo sistema viario stabile come ai "Ponti di Colussa" al plurale, sebbene da un punto di vista funzionale lo si potesse definire come un solo ponte su due campate (tant'è che nella documentazione del 1917 l'opera, complessivamente intesa, è unitariamente individuata con la locuzione "Ponte n° 13").
Entro il dicembre del 1916, il ponte (che appunto finisce per assumere la numerazione di Ponte n° 13) venne raddoppiato. Sempre grazie all'impegno della 12ª Compagnia Pontieri, a poca distanza fu ultimato il parallelo Ponte n° 12; esso risultava più lungo (superava su palafitte anche diverse aree golenali, riducendo la vulnerabilità in occasione delle piene dell'Isonzo), più largo e maggiormente capace in termini di portata.
Secondo la documentazione datata 1° luglio 1917, il Ponte n° 12 vantava una portata di 10000 kg, una lunghezza di 1295,70 metri e una carreggiata larga 5,50 metri, mentre il Ponte n° 13 aveva una portata di 6000 kg, una lunghezza di 149,15 metri e una carreggiata larga 5,15 m.
Il fregio documentato dall'immagine storica campeggiava quindi su una struttura servente la carreggiata che portava al Ponte n° 12, ossia quello ultimato nell'autunno 1916.
LE COMPAGNIE PONTIERI
All'inizio delle ostilità furono mobilitate 12 compagnie pontieri con equipaggio da ponte, 1 comando di battaglione pontieri e 4 sezioni da ponte per divisione di cavalleria. Il numero delle compagnie pontieri fu prontamente accresciuto per garantire le opere necessarie al rapido e sicuro passaggio dell'Isonzo durante le offensive; di talché, nel 1917 risultavano costituite 16 compagnie pontieri, raggruppate in 4 battaglioni.
Nel periodo successivo, in cui le operazioni si svolsero in zone ricche di corsi d'acqua, i reparti furono nuovamente accresciuti e furono costituiti speciali equipaggi col materiale delle abolite sezioni da ponte delle compagnie zappatori. Nell'ottobre 1918 vi erano pertanto 26 compagnie pontieri, in parte raggruppate in 6 battaglioni, e 4 sezioni da ponte per divisione di cavalleria.
RENF - Fonte
AISCAG, Fondo Guerra Italo-Austriaca 1915-1918, Contenitore 809 - 4° REGGIMENTO GENIO (PONTIERI), Cartella 4 DIARI STORICI E RELAZIONI VARIE - 12^ COMPAGNIA PONTIERI.
AUSSME, B1, 145-F, Cartella 140e - 4° Reggimento Genio (Pontieri), 12^ Compagnia Pontieri, DIARIO 3 GIUGNO - 31 LUGLIO 1915.
Cortelletti Luigi, OLTRE LA DURA TRINCEA - OPERE, MEZZI, EROISMI DELL'ARMA DEL GENIO, Gino Rossato Editore, Valdagno 2011.
Ministero della Guerra - Ispettorato dell'Arma del Genio, L'ARMA DEL GENIO NELLA GRANDE GUERRA 1915 - 1918, Tipografia Regionale, Roma 1940.
Museo della Grande Guerra di Ragogna, Fondo Scrimali, PONTI MILITARI SUL IUDRIO, SULL'ISONZO E NEL TERRITORIO DELLA 3^ ARMATA, 3 NOVEMBRE 1915.
Stok Silvo, I TRACCIATI DELLE TRINCEE SUL FRONTE DELL'ISONZO, IV. LA PIANURA TRA TORRE E JUDRIO, Gaspari Editore, Udine 2011.
REVI - Data
1916/12/00
REVX - Validità
ante
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Italiano
LSII - Trascrizione testo graffito
Fregi del 4° Reggimento Genio Pontieri
LSIO - Trascrizione testo originale
Fregi del 4° Reggimento Genio Pontieri
LSIN - Interpretazione
4° Reggimento Genio Pontieri
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in rilievo
LSIM - Materiali utilizzati
Cemento
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Non più esistente
DO - Fonti e documenti di riferimento
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Inserimento
Sergio Cassia
28/06/2023
Aggiornamento
Marco Pascoli, Giorgio Pisaniello
02/07/2023
AN - Annotazioni
Gallery
a. Il fregio del 4° Reggimento Genio Pontieri (ISCAG)
b. Ingresso al Ponte di Colussa dalla riva sinistra (Ponte n° 12, secondo la topografia del 1917) (ISCAG)
c. Ingresso al Ponte di Colussa dalla riva destra (Ponte n° 12, secondo la topografia del 1917) (ISCAG)
d. Vista dei primi tre tratti del Ponte di Colussa (Ponte n° 12, secondo la topografia del 1917) (ISCAG)
e. Il precedente Ponte di Colussa, costruito nell'estate del 1915 (Ponte n° 13, secondo la topografia del 1917) (ISCAG)
f. Il tracciato del primo Ponte di Colussa al 30 novembre 1915 (Ponte n° 13, secondo la topografia del 1917) (Museo della Grande Guerra di Ragogna)
g. I ponti militari sull'Isonzo nel settore della 3^ armata, al 1° luglio 1917. In basso si notano entrambi i ponti di Colussa (n° 12 e n° 13) (Stok Silvo, I tracciati delle trincee, op. cit.)