Improvvidamente abbandonata dagli italiani, la cima dello Scorluzzo (3.095 m.) fu occupata dagli Austro-Ungarici il 4 giugno 1915, grazie a un'azione comandata dal Capitano dei Kaiserjäger, assegnato alla Gendarmeria, Andreas Steiner. Dopo la conquista, la linea difensiva avanzata imperiale correva quindi dalla Dreischprachenspitze (Cima Garibaldi / Piz das Trais Lenguas) alla Hohe Schneide (Monte Cristallo), passando appunto per lo Scorluzzo e la Nagler Spize (Punta del Chiodo).
Per fronteggiare le posizioni imperiali sullo Scorluzzo, gli Italiani realizzarono gli importanti sbarramenti difensivi del Filone dei Môt e delle Rese, quest'ultimo articolato in due sezioni: Rese Basse, appena sopra la IV Cantoniera, e Alte, a ridosso della cima dello Scorluzzo.
Il Tenente Arnaldo Berni ha lasciato testimonianza di lavori di realizzazione di tali strutture e della continua opera di disturbo degli Austro-Ungarici, dalle loro posizioni dominanti.
Così scriveva dalla III Cantoniera il 5 febbraio 1916: "Miei cari tutti: mai fui e sarò così grande! Dovete sapere che oggi copro tre importantissime cariche: 1) Comando di Distaccamento della III Cantoniera col Piccolo Posto delle Rese, il più avanzato della zona. 2) Dirigo i grandi lavori stradali che si stanno facendo per portare i cannoni di grosso calibro alle Rese, essendo andato in licenza il tenente del Genio che li dirigeva. 3) Comando la Sezione Fotoelettrica del settore Stelvio, essendo andato in licenza l'ufficiale specialista d'artiglieria che la comanda. ... Pure anche col maltempo noi non restiamo oziosi. Anzi proprio oggi cominciamo un grande lavoro alle Rese. Si tratta di nostre gallerie nella roccia, ricoveri per soldati, viveri, munizioni, trincee tutte in roccia per poter meglio resistere ai colpi dell'artiglieria nemica, perché fino ad ora, per quanti lavori si siano fatti ce li hanno sempre buttati giù. Vedremo ora. E' un lavoro grandioso ed io ne ho la direzione. Da militare si deve saper fare di tutto, e specialmente gli ufficiali degli alpini devono essere onnipotenti. Se dopo la guerra verremo quassù insieme, vi farò vedere le mie opere stradali ed edilizie".
Le interessanti e vivaci iscrizioni presentate sono incise nella malta a finitura di una grande vasca, collocata poco sotto le postazioni di q. 2803 delle Rese Alte; danno conto della presenza del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza e di un distaccamento del 40° Reggimento Fanteria della Brigata Bologna, operante nella zona della 1ª Armata dal 25 gennaio a metà novembre 1916.
Il complesso fortificato delle Rese Alte era costituito dalle opere di prima linea ai piedi del Monte Scorluzzo e da fabbricati a servizio, protetti dalla cresta sovrastante. Era raggiungibile dalla III Cantoniera, passando per le Rese Basse, o dalla Chiesetta di San Ranieri, dalla quale partiva una mulattiera con numerosi e stretti tornanti. Era altresì collegato con due teleferiche dal Pian di Scorluzzo. La prima si staccava a lato della mulattiera, a q. 2550, e con un'unica campata superava i 250 metri di livello sino a q. 2803. A tale posizione giungeva anche il secondo impianto, con stazione a valle circa a q. 2620, poco distante dalla riva orografica destra del Rio di Scorluzzo, dove sono ancora visibili due ridottine semicircolari.