Le iscrizioni sono state realizzate nei primi mesi del 1917 dai fanti del II Battaglione del 114° Reggimento Fanteria della Brigata Mantova, all'ingresso di una caverna-ricovero facente parte dell'ampio sistema di baraccamenti organizzato dall'esercito italiano sul versante occidentale della Quota 208 Sud. Nella primavera del 1917, la caverna che ospita le iscrizioni si trovava sul rovescio delle trincee avanzate che, distanti non più di mezzo chilometro, incidevano il plateau sommitale e gli erti scoscendimenti meridionali dell'altura.
La locuzione "114° Fanteria Restauravit" allude piuttosto chiaramente ai lavori di rifacimento svolti dai militari del 114° Reggimento Fanteria, per migliorare l'adattamento e ampliare caverna-ricovero.
Autorevole bibliografia, tuttavia, interpreta la parola espressa in lingua latina "Restauravit" come si trattasse del vocabolo francese "Restaurant", ossia una sardonica indicazione del sito dove trovava sede la distribuzione alimentare in favore dei militari del reggimento.
A tale proposito, in alcune opere, citate in bibliografia ("Il Sentiero Militare Abramo Schmid" di Dario Marini de Canedolo, "Il Carso della Grande Guerra" di Antonio e Furio Scrimali, "Il Vallone del Carso" di Abramo Schmid e, con riproduzione per esteso, sul citato articolo di Abramo Schmid "Iscrizioni a Ricordo dei Reparti e Soldati"), si fa riferimento alla testimonianza riportata dal reduce di guerra Pietro Bòsero da Forgaria del Friuli, classe 1898, fante del 72° Reggimento Brigata Puglie, "ultimo rimasto a vivere sul Carso dove combatté nel 1917".
Bòsero rammentava che "Il <<restaurant>> [...] era lo spaccio reggimentale, la tana degli imboscati che dispensavano, a pagamento, fiaschi di Chianti e sigari <<toscani>>...".
Fermi la peculiarità e l'interesse della testimonianza di primo mano, va comunque osservato che il soldato Bòsero, come riportato sul testo "Il Vallone del Carso" di Abramo Schmid, arrivò al fronte nel giugno del 1917 con i complementi del 72° Reggimento Brigata Puglie, quando ormai la Brigata Mantova era di stanza altrove: non si può escludere che abbia rammentato episodi svoltisi nella zona prossima alla caverna con le iscrizioni in oggetto, ma avvenuti in un tempo e in un contesto successivi rispetto a quelli connessi alla fase di restauro del manufatto e di apposizione delle iscrizioni.
La Brigata Mantova, coi Reggimenti 113° e 114° Fanteria, il 21 ottobre 1916 giunse per la prima volta sulla fronte carsica, ove si schierò fra Polazzo e Redipuglia alle dipendenze della 34ª Divisione, concorrendo alle operazioni contro la fronte Lukatic - Quota 238 - Quota 224 di Versić.
Il 4 ottobre la Brigata passò alle dipendenze della 33ª Divisione e alternò i suoi reparti in prima linea fino al 18 novembre, allorché si recava a riposo nella zona Mortesins - Armellino (Ruda).
Il 12 dicembre dello stesso anno tornò in prima linea sulla Quota 208 Sud, sostituendovi la Brigata Valtellina; il 22 dello stesso mese venne a sua volta sostituita dalla Brigata Padova.
L'8 gennaio 1917 la "Mantova" era nelle consuete posizioni di prima linea dove si alternà con altre unità fino a che, iniziatasi il 12 maggio la X Battaglia dell'Isonzo, vi concorse brillantemente agendo contro la fronte rotabile di Selo - Quota 247. Il 23 maggio conquistò le contrastate Quota 208 Sud e Quota 241, raggiungendo l'indomani la prefissata rotabile. Nei successivi giorni 26 e 27 maggio, proseguendo nell’azione, occupò Quota 235, Quota 247 e l'area di Versić.
Il suo contegno in questi continui ed accaniti combattimenti la rese meritevole della citazione sul Bollettino di Guerra del Comando Supremo. Il 29 maggio, per le dolorose perdite subite venne inviata a riposare e riordinarsi nella zona di Porpetto - Villa Codis - Castions di Mure.
Il 18 luglio venne trasferita in prima linea nel settore di Monfalcone passando alla dipendenza della 34ª Divisione.
Il 25 la Brigata si trovò a riposo fra Isola Morosini e Palazzatto, l’8 settembre fra Ontagnano e Fauglis e il 12 settembre fu tutta riunita a Santo Stefano, passando alla dipendenza della 2ª Divisione.
Nei primi giorni dell'ottobre 1917 la "Mantova" venne trasferita, per ferrovia, nel settore dell'Altopiano dei Sette Comuni - Valsugana.