Complesso di iscrizioni all'ingresso di ricovero, con rappresentazioni di un militare austro-ungarico con pipa, di proietto a shrapnel e di suppellettili - Cima Capi

Codici
NCT - Codice
003686
ESC - Ente Schedatore
Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Targa
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Trentino-Alto Adige/Südtirol
PVCP - Provincia
Trento
PVCC - Comune
Riva del Garda
PVCL - Località
Cima Capi
PVCE - Altra Denominazione
Monte Sperone
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Giudicarie - Alto Garda - Vallagarina
LTST - Toponimo storico
Monte Sperone / Cima Capi
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Impero Austro-Ungarico (Österreichisch-Ungarische Monarchie / Osztrák-Magyar Monarchia)
ESBE - Forza Armata
Imperiali e Regie Forze Armate Terrestri austro-ungariche (K.u.K. Landstreitkräfte)
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
Il complesso di iscrizioni in oggetto si trova all'esterno di un ricovero in caverna austro-ungarico, situato pochi metri a monte della linea italiana avanzata, stabilita dopo l'offensiva dell'aprile 1916. Probabilmente il ricovero era a servizio delle postazioni di vedetta, come testimoniato dall'epigrafe indicante una campana d'allarme ("Alarm Glocke").
Particolarmente pregevoli sono le incisioni del militare con la pipa, realizzato in base a un diffuso modello iconografico (riprodotto anche sul Kappenabzeichen di cui all'immagine c.) e - sull'altro stipite - di un proietto a shrapnel inesploso con alcuni pallettoni e di suppellettili da tavola (una brocca, un calice, un bicchiere e un boccale da birra).

All'interno del II Sottosettore (Abschnitt Riva) del III Rayon (Trentino meridionale), Cima Rocca e Cima Capi costituivano gli ultimi formidabili baluardi della linea trincerata austroungarica sui crinali della Val di Ledro, collegate alle opere della Tagliata della Ponale (Ponalsperre) mediante le postazioni del Defensionmauer (quote 700, 550 e 500).
Cima Rocca, Cima Capi e il Defensionmauer vennero investiti dall'offensiva italiana condotta tra il 5 e il 21 aprile 1916 dagli alpini del Battaglione Val Chiese, dai bersaglieri dell’VIII Battaglione del 7° Reggimento e dai finanzieri del III Battaglione (coadiuvati dai fanti del 62° Reggimento della Brigata Sicilia ed da un reparto di Volontari Bresciani).

Nella prima fase dell’offensiva verso Cima Capi, gli Italiani riuscirono a conquistare quota 700 del Defensionmauer, con notevoli perdite.
Il cappellano militare don Primo Discacciati, assegnato all'Ospedaletto da campo n. 25 di Storo, restituisce nel suo diario alcune significative impressioni della battaglia: "le autolettighe continuano a sgombrare feriti" (6 aprile); "questa notte 42 nuovi feriti, conciati in tutti i modi" (9 aprile); "continuano ad arrivare truppe di rincalzo: fanteria, Alpini, finanzieri. L'azione verso Riva non va molto bene: gli Austriaci sono trincierati (sic) in gallerie e anche i nostri maggiori calibri non riescono a sloggiarli" (15 aprile).

L’azione verso la sovrastante quota 906 (Cima Capi o Sperone) ebbe invece luogo tra il 20 e il 21 aprile: gli alpini del Battaglione Val Chiese, sostenuti da due plotoni di bersaglieri, scalarono la parete rocciosa, con “salita difficoltosissima e … effettuata esclusivamente col concorso delle corde manilla” (così nel Diario storico militare del Battaglione Val Chiese).
Memorabile la descrizione dell'assalto fatta dal bersagliere Tenente Giuseppe Gabbin in una lettera al fratello (cfr. “Qui finisce l’odio del mondo”, cit.): "Si trattava di superare un piccolo dislivello di 200 metri per giungere di sorpresa sulle trincee nemiche. Il breve dislivello era allora rappresentato da una muraglia sola. Salimmo quindi a larghi intervalli, passando da una roccia all'altra, da una spaccatura ad una corda, sempre sospesi nel vuoto. Il buon Dio pensò ch'era conveniente qualche corroborante e fece imperversare su noi, per tutta la durata della scalata un diluvio di pioggia, neve, grandine e con esso sassi d'ogni misura ed un vento impetuoso. Col mio plotone di testa giunsi alla fine della salita dopo nove ore di fatica improba. Non c'erano che due vedette, mezzo addormentate, che senza essere in tempo di dare l'allarmi, fecero un volo di 800 metri cadendo a picco presso la bella Riva".
Dopo numerosi attacchi e contrattacchi la quota 906 venne brevemente conquistata: già alle ore 5, 30 del 21 aprile, tuttavia, gli attaccanti furono costretti a ripiegare sulle posizioni di quota 700.
RENF - Fonte
Castagna Annalisa, IL DISPERSO DI MONTE SPERONE, in "Forte Rivon" n. 9/2008, Associazione Ricercatori Storici "IV Novembre", Schio 2008.
Colombo Dario, MEMORIE DI GUERRA DA BIACESA - DIARIO DEL FINANZIERE CELESTINO BOTTI, Ermanno Albertelli, Parma 2007.
Discacciati Primo, MIO DIARIO DI GUERRA (a cura di Gianni Poletti), Gruppo storico culturale "Il Chiese", Storo 1989.
Fava Domenico, Foglio Antonio, Grazioli Mauro, Ligasacchi Gianfranco, LA GRANDE GUERRA NELL'ALTO GARDA - DIARIO STORICO MILITARE DEL III BATTAGLIONE DELLA REGIA GUARDIA DI FINANZA, Il Sommolago, Arco 2017.
Fioroni Giovanni, LA VALLE DI LEDRO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, Edizioni Temi, Trento 2008.
Ministero della Guerra, RIASSUNTI STORICI DEI CORPI E COMANDI DELLA GUERRA 1915 - 1918, ALPINI, Libreria dello Stato, Roma 1930 - 1931.
Ricciardi Francesco (a cura di), 1915-1916 CANNONI IN VAL DI LEDRO, Ricciardi & Associati, Roma 2014.
Tamburini Arianna, Tavernini Lodovico, Ischia Marco, LA DIFESA SOTTERRANEA - IL "FESTUNGABSCHNITT", SETTORE FORTIFICATO DI RIVA, E LE SUE OPERE IN CAVERNA NELLA GRANDE GUERRA, Museo Civico Riva del Garda, 2007.
Vecchiato Dino, Zanon Giampietro, QUI FINISCE L'ODIO DEL MONDO - LA GRANDE GUERRA NELLE MEMORIE E NELLE IMMAGINI DEL CAPITANO GIUSEPPE GABBIN, Ugo Mursia Editore, Milano 2005.
LI - Iscrizione lapidi
LSIL - Lingua
Tedesco
LSIT - Categoria
Informativa / Di servizio
LSII - Trascrizione testo graffito
Alarm
Gloke

(stipite sinistro)
Rappresentazione di militare con pipa

(sulla volta d'ingresso)
[...]
Plattner

(stipite destro)
Rappresentazione di proietto a shrapnel inesploso e pallettoni
Rappresentazione di calice, brocca, bicchiere e boccale da birra

(frammenti al suolo)
[...]d[...]ie
[...]n[...]
LSIO - Trascrizione testo originale
Alarm
Gloke

(stipite sinistro)
Rappresentazione di militare con pipa

(sulla volta d'ingresso)
[...]
Plattner

(stipite destro)
Rappresentazione di proietto a shrapnel inesploso e pallettoni
Rappresentazione di calice, brocca, bicchiere e boccale da birra

(frammenti al suolo)
[...]d[...]ie
[...]n[...]
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in cavo
LSIM - Materiali utilizzati
Cemento
LSTI - Traduzione in italiano o interpretazione
Campana d'allarme
[...] Plattner
[...]

(Alarm Glocke
Plattner
[...])
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Molto danneggiato
STCO - Note
Tutta la finitura della parte superiore alla volta d'ingresso - che portava un'iscrizione - è purtroppo crollata.
Al suolo sono stati rinvenuti numerosi frammenti della stessa.

Si noti che la parola tedesca "Glocke" (campana) è erroneamente incisa senza la lettera "c".
DO - Fonti e documenti di riferimento
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento CMPN - Nome CMPD - Data
Foto di
Sergio Cassia
26/01/2019
Foto di
Sergio Cassia
03/04/2022
Rilevamento
Sergio Cassia, Alisa Orlova
03/04/2022
Inserimento
Sergio Cassia
02/03/2023
AN - Annotazioni
 
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