Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Cippo del sottotenente 231° Reggimento Fanteria Carlo Alberto Balzar - Calvario
Settore: Medio Isonzo - Collio
Codici
Codice
001453
ESC - Ente Schedatore
Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Monumento - Cippo
OGTE - Epoca origine
Postbellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Friuli Venezia Giulia
PVCP - Provincia
Gorizia / Gurize / Gorica
PVCC - Comune
Gorizia / Gurize / Gorica
PVCL - Località principale
Calvario
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Medio Isonzo - Collio
LTST - Toponimo storico località principale
Grafemberg / Quota 206
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano
ESBG - Brigata
Brigata Avellino
ESBR - Reggimento
231° Reggimento Fanteria
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
Nel momento in cui il sottotenente della Pavia Aurelio Baruzzi, l’8 agosto del 1916, catturava gli austriaci asserragliati nel sottopasso ferroviario a Piedimonte e apriva la strada per la presa di Gorizia, a pochi chilometri più a Est, sul crinale del Grafenberg cadeva il sottotenente della Avellino Carlo Alberto Balzar. Il cippo venne edificato sul luogo dove il sottotenente cadde durante la prima fase della sesta battaglia dell'Isonzo, ed il suo corpo non fu più ritrovato. Ventenne, originario di Roma, studente universitario, volontario di guerra, Balzar avrà riconosciuta la medaglia d’argento al valor militare. I suoi resti non verranno più ritrovati. La motivazione della medaglia d’argento così recita: «Comandante di plotone, coadiuvava efficacemente il comandante della compagnia all’assalto, con eroico slancio, i suoi soldati, finché cadde colpito a morte mentre era per raggiungere l’obiettivo assegnato». Di Balzar restavano tre menzioni del suo sacrificio: la prima nell’Ospizio degli orfani a Roma dove aveva frequentato le scuole; la seconda al ginnasio Tasso dove aveva proseguito gli studi; la terza nella chiesa di Santa Caterina da Siena a Magnanapoli, collocata dall’associazione nazionale fra le madri e vedove dei caduti in guerra.
TE - Testo epigrafe
LSIL - Lingua
Italiano
LSII - Trascrizione testo graffito
Alla memoria
della
medaglia d'argento
Carlo Alberto
Balzar
S.ten. 231 Fanteria
qui caduto
combattendo per la Patria
8 agosto 1916
LSIO - Trascrizione testo originale
Alla memoria
della
medaglia d'argento
Carlo Alberto
Balzar
S.ten. 231 Fanteria
qui caduto
combattendo per la Patria
8 agosto 1916
LSTI - Traduzione in italiano
Alla memoria
della
medaglia d'argento
Carlo Alberto
Balzar
Sottotenente 231° Reggimento Fanteria
qui caduto
combattendo per la Patria
8 agosto 1916
LSIC - Tecnica di costruzione
Incisione in cavo
LSIM - Materiali utilizzati
Cemento
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Parzialmente danneggiato
DO - Fonti e documenti di riferimento
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Ritrovamento
Pierluigi Lodi, Tarcisio Drosghic, Mario Muto
28/02/1999
Foto di
Giorgio Pisaniello
11/03/2018
Inserimento
Giorgio Pisaniello
01/04/2022
AN - Annotazioni
OSS - Osservazioni
Nonostante sia citato da tutti i diari e i documenti di guerra il monte Grafenberg non esiste. È frutto di un errore di trascrizione delle mappe austriache. Grafenberg era denominata la zona di Gorizia comprendente e limitrofa al parco Coronini. Il monumento è collocato nei pressi di un trinceramento prospicente la dorsale del Grafenberg, lato Gorizia, a SW di quota 206. Il monumento è costituito da un monolite squadrato in pietra calcarea, rastremato verso l'alto. La faccia principale è liscia e reca incisa l'iscrizione; il fianco sinistro è invece bocciardato. Fori nella parte superiore testimoniano la presenza in origine di elementi decorativi in ferro battuto. Del basamento, probabilmente a forma di piccola montagnola realizzata con pietre e malta, non rimangono che piccoli frammenti, e quindi il cippo poggia su un cumulo provvisorio di pietre accatastate sommariamente; è orientato verso valle. La parte in ferro battuto che lo decorava è stata completamente asportata.