Il Catasto dei Graffiti della Grande Guerra
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Cimitero militare austroungarico - San Michele al Tagliamento
Settore: Destra Tagliamento
Codici
Codice
000610
ESC - Ente Schedatore
Gruppo Storico Friuli Collinare - Museo della Grande Guerra di Ragogna
OG - Oggetto
OGTT - Tipo oggetto
Lapide - Cimitero militare
OGTE - Epoca origine
Bellica
LC - Localizzazione
PVCS - Stato
Italia
PVCR - Regione
Veneto
PVCP - Provincia
Venezia
PVCC - Comune
San Michele al Tagliamento / San Michêl dal Tiliment
PVCL - Località principale
San Michele al Tagliamento
PVPE - Altra denominazione
San Michêl dal Tiliment
PVSO - Localizzazione attuale
In situ
LS - Localizzazione storica
LTSS - Settore
Destra Tagliamento
AU - Autore
ESBS - Stato belligerante
Regno d'Italia - Impero Austro-Ungarico (Österreichisch-Ungarische Monarchie / Osztrák-Magyar Monarchia)
ESBE - Forza Armata
Regio Esercito Italiano - Imperiali e Regie Forze Armate Terrestri austro-ungariche (K.u.K. Landstreitkräfte)
RE - Notizie storiche
RENN - Notizia storica
All’interno del Cimitero civile di San Michele si trova un’area in cui durante gli anni della Grande Guerra e nei mesi immediatamente successivi all’Armistizio (4-XI-1918) furono sepolti i militari appartenenti all’esercito Austroungarico deceduti nella struttura ospedaliera (prima italiana, poi austriaca) di villa Biaggini. I Caduti sepolti a San Michele (secondo il R.A. di Vienna) risultano essere 483 in totale, i nomi leggibili sulle lapidi 452. Scorrendone i cognomi balza all’occhio quella che fu la peculiarità dell’Impero austroungarico: c’è una grandissima varietà di radici etnico-linguistiche, sono presenti anzi quelle di quasi tutta l’Europa centro-orientale. Infatti l’Impero degli Asburgo si estendeva dal Trentino alla Slovenia, dalla Boemia alla Slovacchia, dalla Bosnia al territorio orientale della Romania, dall’Austria alla Polonia meridionale, dalla Croazia all’Ungheria. Nell’esercito austroungarico, accanto ai Reggimenti di Fanteria creati da reclutamenti “territoriali”, cioè formati da soldati tutti provenienti da uno stesso Distretto, c’erano interi reparti creati da arruolamenti “misti”, come i battaglioni del Genio militare, o i Reggimenti di Schutzen, Cavalleria ed Artiglieria. Nel novembre 1917, secondo un documento diramato dal Comando della III Armata italiana risulta che… “Noi abbiamo attualmente di fronte il 60% di slavi (25% cechi, polacchi 12%, ruteni 10%, serbocroati 7%, sloveni 6%), 16% di magiari, 13% di tedeschi e 11% di rumeni.” Svolgendo una lunga analisi linguistica del nome e cognome, compiuta tramite una consultazione comparativa di: -elenchi telefonici di grandi città, liste elettorali, elenchi di studenti, docenti o funzionari di grandi strutture pubbliche o private delle maggiori città dell’Austria, Ungheria, Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia (pubblicate su internet); -liste di cognomi storici (con i relativi successivi derivati) di alcune nazioni Comunitarie o di specifiche regioni (aventi una loro particolare storia) mitteleuropee; -elenchi con i nominativi dei Caduti delle varie unità “territoriali” polacche, ceche, austriache, questi sono i risultati (su 452 nominativi analizzati): -Austrotedeschi: 118 (es. Drügel, Hartl, Kamerhofer, Bauer, Grüss, Kleimm, Schüber); -Ungheresi: 131 (es. Vagyoezki, Szabo, Svoboda,Tabaszovoskivo, Szhuszereba, ); -Serbocroati-Cecoslovacchi: 95 (es. Kafka, Kavcic, Stefanovic, Rustic, Medved); -Rumeni-Polacchi: 45 (es. Vestemian, Mikula, Vlad, Besida, Balanie, Ciurkula); -Italiani: 11 (es. Cuzzon, Diani, Olivari, Bernardini, Rappolo, Gori); -Altro: 10 (cognomi con radici inglesi, francesi, olandesi, turco-arabe); -Di classificazione incerta o multipla: 41 Risultano così il 30% di magiari, il 26% di austrotedeschi, il 21% di serbocroati e cecoslovacchi, il 10% di rumeni. Dalle lapidi non ci è possibile stabilire i reparti d’appartenenza dei Caduti, esclusi i casi del caporale Klor Albert e Stefan Bauer (entrambi arruolati dal XV Distretto di Vienna ed appartenenti al 27° Rgt. “Graz”) e del sergente Krek Stanislaw (nato a Lubiana ed appartenente al 42° Rgt. “Lubiana”) Notizie importanti sulla multietnicità dei reparti che stazionarono nel sanmichelino ce li fornisce anche don Trombetta nel suo diario “Alla mercè dei barbari”, dove in più passaggi coglie l’occasione per deplorare colleghi e soldati Asburgici di cui non manca di specificarne la provenienza: “Ed il genio tedesco (oh ironia del nome!) ha buttato un nuovo ponte di legno…”; “alle 14 faccio visita a Frey Paul a San Michele […] lo trovo stravaccato in un lettuccio assieme ad un prete ortodosso della Transilvania”; “Un sergente triestino, che faceva pietosamente la guardia…”; “Così un cappellano militare greco unito, che fu per brev’ora a Meolo…”; “–Siamo tutti fritti- ripeteva il Triestino degenere”. Indicazioni su chi ci fosse a San Michele tra il 1917 e il 1918 ci vengono anche dal “Registro degli Atti di Nascita” municipale, le cui pagine furono scarabocchiate dai soldati che occuparono la sede Municipale subito dopo l’invasione del paese. In una pagina compaiono scritte in ungherese (“Tu dom Miadar”), in un’altra c’è il disegno di un edificio sacro similarmente Ortodosso con una palma a fianco, in altre pagine compaiono scritte in polacco (con addirittura un indirizzo: Lenartowicza N.18 II p. Krakow). Uno studio approfondito sull’età dei Caduti non è possibile in quanto solo su un centinaio circa di lapidi compare la data di nascita. Comunque è da rilevare il fatto che ci sono ben 3 militari nati nell’anno 1900 e perciò deceduti giovanissimi, appena diciottenni, mentre il più anziano risulta nato nell’anno 1867 e morto nel 1918. Le lapidi dei caduti italiani nel cimitero di S.Michele al Tagliamento (VE) Lungo il muro di cinta del cimitero comunale di S.Michele al Tagliamento, dove all'interno si trova il cimitero militare austro-ungarico, sono murate alcune lapidi che segnavano le tombe dei caduti italiani nati o che abitavano nel paese di S.Michele, i cui corpi, in gran parte, sono stati traslati nell'Ossario di Oslavia. ....... SELVA LUIGI di Pietro Nato a San Michele al Tagliamento il 6 settembre 1896, fu arruolato dal Distretto Militare di Venezia nel dicembre 1915 ed inviato al 98° Reggimento Fanteria, Br. “Genova”. Caduto il 14 agosto 1916 per le gravi ferite riportate il giorno 12 durante il combattimento per la conquista di quota 176 di Gorizia. COLUSSO LUIGI di Francesco Nato il 1° giugno 1889 a San Giorgio al Tagliamento. Arruolato nel Corpo dei bersaglieri nel 1915, morì in prigionia per malattia il 25 marzo 1918 a Marseberg. COLUSSO GUGLIELMO di Francesco Nato il 1° ottobre 1887 a San Giorgio al Tagliamento, di professione contadino e sposato con Pizzolitto Anna, da cui ebbe una figlioletta, Diletta, che morì ad appena un anno il 2 marzo 1916. subito dopo la scomparsa della bambina fu fatto abile per la chiamata alle armi e fu inviato come soldato semplice al 253° Reggimento Fanteria, Br. “Porto Maurizio”. Cadde in combattimento il giorno 28 agosto 1917 sul monte San Marco (Gorizia). Suo padre Francesco, addolorato per la repentina morte della nipotina, del figlio, per la deportazione dell’altro in Germania (il bersagliere Colusso Luigi, morto anch’ essi in prigionia) e per l’ invasione da parte degli austroungarici del suo paese in seguito alla ritirata di Caporetto, si spegnerà dopo un grave esaurimento a soli 52 anni il 2 gennaio 1918. NOVELLO LUIGI di Giuseppe Nato a San Michele al Tagliamento il 5 luglio 1898; fu arruolato dal Distretto Militare di Venezia appena diciottenne nel febbraio 1917 ed inviato all’ 8° Reggimento bersaglieri, che si trovava sul fronte Cadorino. Nell’aprile 1918 il reparto venne dislocato a Carbonera (Treviso) ma il bersagliere Novello fu trasferito presso il 18° Reggimento Bersaglieri, unità che si trovava sulle trincee del basso Piave. Morì a Capo Sile per la grave ferita causata da una fucilata che si prese durante l’assalto contro la linea del “Piave Nuovo” il 4 luglio 1918 durante la vittoriosa battaglia del Delta Piave. TERMINI GIOVANNI Nato l’11 febbraio 1881 a San Michele al Tagliamento, fu arruolato in fanteria nel 1915. Caporalmaggiore nella 13a compagnia del 97° Reggimento Fanteria “Genova”, morì in combattimento nella Zona di Gorizia il 13 gennaio 1917. FONTANELLO PIETRO di Cirillo Nato a San Michele al Tagliamento nel 1895; fu arruolato nel marzo 1915 e destinato al 156° Reggimento Fanteria “Alessandria”, unità di Milizia Mobile in formazione. Promosso caporale, seguì il reparto al fronte e morì sulle pendici del Monte San Michele il 22 agosto 1915 per ferita d’arma da fuoco. COLUSSO ANGELO di Giovanni Nato a San Giorgio al Tagliamento il 5 novembre 1884, arruolato dal Distretto Militare di Venezia nel novembre 1915 ed inviato al 98° Reggimento fanteria “Genova”. Deceduto nella 2° Autoambulanza Chirurgica d’Armata per le gravissime ferite riportate all’addome in combattimento il giorno 25 giugno 1916. MARTIN LUIGI di Giuseppe Nato a San Giorgio al Tagliamento l'11 giugno 1888, di professione contadino, coniugato con Marcellina Zuppichin. Arruolato dal Distretto Militare di Venezia nel 1915, soldato del 27° Reggimento Fanteria, Brigata “Pavia”. Disperso in località imprecisata e in data imprecisata nei giorni della Rotta di Caporetto del 1917, mentre la sua Brigata si trovava in Friuli. DURIGUTTO PIETRO di Arcangelo Nato nel 1890, residente in San Michele al Tagliamento. Soldato del 71° Reggimento Fanteria, Br “Puglie”, morì per repentino male all’Ospedale Militare di Teramo il 7 gennaio 1919 mentre si trovava in forza al Deposito del 118° Reggimento Fanteria TEMPORIN ERMENEGILDO di N.N. Nativo di Fossalta di Portogruaro nel 1897 e residente in San Michele al Tagliamento; fu arruolato dal Distretto Militare di Venezia nel febbraio 1917 ed inviato al 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna” di stanza in Friuli. Partecipò agli scontri della primavera ’17 sul Basso Carso e il 28 maggio 1917, durante un assalto dei Granatieri a Selo, fu gravemente ferito. Per tentare di salvarlo fu caricato nell’ Autoambulanza Chirurgica d’Armata n. 5, dove morì subito dopo. Il corpo venne scaricato a Begliano (Monfalcone) e ivi tumulato. GIOVANNI ELTI- BIAGGINI conte DI RODEANO Nato a Venezia il 2 maggio 1897 dal conte Cornelio Di Rodeano e dalla sanmichelina contessa Biaggini- Ivancich, residente a San Michele. Cadetto della Regia Marina Militare all’Accademia dei Morosini ne uscì guardiamarina in servizio permanente attivo nel 1916. Fu imbarcato nella prestigiosa corazzata “Leonardo Da Vinci” col compito di ufficiale di Stato Maggiore dell’ ammiraglio Picenardi, comandante dell’unità. L’Elti Di Rodeano risulta disperso in mare il giorno 4 agosto 1916: la notte del 3 agosto ’16 la “Leonardo Da Vinci” infatti fu fatta saltare in aria da dei sabotatori filoasburgici che ne minarono la Santa Barbara, mentre era all’ancora nel porto militare di Taranto, in pieno assetto di guerra e pronta per partire per la prima missione di combattimento. Su 1.100 uomini di equipaggio morirono 250 marinai e gran parte degli ufficiali, il guardiamarina Elti Di Rodeano nei momenti subito successivi all’esplosione si prodigò con coraggio per aiutare i marinai feriti intrappolati tra le lamiere della corazzata tanto che venne decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare, per poi venir risucchiato dai vortici apertisi tra gli squarci della enorme nave che stava rapidamente inabissandosi. Il suo diretto superiore, il comandante Picenardi, restò fino all’ultimo sulla nave per aiutare a calare sulle scialuppe i marinai feriti: egli stesso aveva il corpo e il volto coperti da gravissime ustioni che ne causarono, una volta raggiunto l’ospedale di Taranto, la morte. Per questo fu decorato con Medaglia d’Oro alla Memoria.
TE - Testo epigrafe
CO - Stato di conservazione
STCC - Stato di conservazione
Integro
DO - Fonti e documenti di riferimento
CM - Compilazione e aggiornamenti
CMPR - Ruolo intervento
CMPN - Nome
CMPD - Data
Foto di
Giorgio Pisaniello
24/05/2021
Inserimento
Giorgio Pisaniello
24/05/2021
AN - Annotazioni
Gallery
a. Alcune lapidi in primo piano.
b. Il cimitero di San MIchele al Tagliamento
c. Lapide cimitero civile.
d. Lapide cimitero civile
e. Lapide cimitero civile
f. Lapide cimitero civile
g. Le lapidi del cimitero
h. Panoramica del cimitero austroungarico.